giovedì 15 febbraio 2018

Io sarei stato fumo

Ho 34 anni e appena terminato "Se questo è un uomo". Non l'avevo mai letto prima, mai letto a scuola. Meglio. Non è un libro per adolescenti che esplodono di ormoni; è un libro che necessita di una certa maturità, che solo dopo e con il tempo si acquisisce. E' un libro, lento, freddo, analitico, ed ecco perché non può essere letto "superficialmente". E' un libro che più di ogni altro, come nessun altro ti lascia dentro qualcosa. Lo rileggerei? Mai. 

E' raro che rilegga un libro già letto, assaporato; preferisco dedicare il mio tempo a scoprire nuovi sapori nelle pagine di un nuovo romanzo. Non ci si può calare in Levi, nonostante si cerchi di farlo; nessuno di noi è Levi e nessuno di noi vorrebbe e potrebbe esserlo. Mi sono interrogato molte volte, riga dopo riga, su come sia stato possibile, che uomini donne e bambini siano diventati fumo, nei forni, nel cuore dell’Europa. Se ci penso, e ci penso, mi viene da dubitare che possa davvero essere accaduto. Ma poi leggi, ascolti, guardi e la pelle ti si gela, gli occhi luccicano e capisci che è stato davvero tutto vero. 

Capisci che oggi fa freddo, a Reggio fa freddo. Ti copri ma non puoi non pensare che qualcuno con indosso solo una camicia sia stato costretto a lavorare, coi piedi immersi nella neve, per ore e ore al gelo della Polonia. Polonia. E penso che io no, non sarei sopravvissuto al lager. Io che indosso le calze di lana anche ad agosto, sarei morto, sarei stato fumo e nulla più. Un numero tra tanti. Non sarei sopravvissuto al dolore delle selezioni tra me e mio fratello, me e mio papà; non sarei sopravvissuto al dolore della separazione da Roberta, a vederla morire di stenti dietro un filo spinato. No, io sarei morto, sarei stato fumo e nulla più. 

E mi domando se oggi fosse possibile. Se il nostro vicino, il nostro amico, il nostro compaesano fosse preso, caricato su un carro bestiame e deportato noi lo permetteremmo? Mi domando questo più di ogni cosa. Forse sì, ci gireremmo dall'altra parte; o forse no? 


mercoledì 14 febbraio 2018

ignoranza e conoscenza

Durante l'ultima escursione, lanciando un frammento di roccia, ho scoperto all'interno questa struttura. Mi ero emozionato pensando si potesse trattare di un qualche fossile, forse una foglia (che ricerco da sempre). Essendo totalmente ignorante in materia, ho chiesto da prima a conoscenti e amici (collezionisti e appassionati) senza ricevere alcuna risposta illuminante e in fine a chi fa questo di mestiere, una docente universitaria di paleontologia dell'Unical, la quale, gentilissima, mi ha risposto nel seguente modo: "...tipiche strutture di alterazione, molto comuni, nelle rocce di tipo marnoso che si formano a causa dei fluidi circolanti." 

Ecco, la scienza e la vita funzionano allo stesso modo, ci si deve affidare a chi ha studiato e investito nelle proprie conoscenze. Non esiste chi sa tutto ma a tutto, affidandosi alle giuste persone, c'è una risposta. 

Se mi fossi affidato e fidato delle mie "conoscenze" e "ricerche" googliane avrei battezzato questa struttura come un raro fossile di una specie estinta di pianta. Ecco lasciate stare internet, google e i vari ciarlatani e affidatevi ai veri professionisti.


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Pellaro - RC
14.02.2018

lunedì 12 febbraio 2018

Escursione Ferruzzano - Rocca Armenia

Tra ripide salite e discese argillose con gli scarponi sprofondati nel fango abbiamo attraversato uno dei posti di Calabria dove la storia ha plasmato la roccia. E di rocce, scavate e non più abitate, che trasudano l'anima dei primi occupatori, che ci siamo riempiti. L'antico borgo di Bruzzano ridotto a rudere, stuprato dal bivacco inconsapevole e ignorante di alcuni avventori e dalla ancora più malevole ignoranza dei molti amministratori.

Pascolo. Africo sullo sfondo

Macina

Edicola

Ionio da Ferruzzano

Antico palmento

Arco dei  Caraffa - 1600

Ruderi di Rocca Armenia - Bruzzano - 1110

Ruderi di Rocca Armenia - Bruzzano - 1110

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Pellaro 12.02.2018

domenica 4 febbraio 2018

Escursione Pentedattilo - Prastarà - Montebello

Escursione che dal borgo incantato di Pentedattilo, attraverso antichi sentieri, attraversa maestose formazioni rocciose giunge sino a Montebello. Purtroppo il tempo inclemente e il crollo del sentiero ci ha impedito la risalita verso le rocche di Santa Lena, dove avremmo, lungo un calpestio, intrapreso il ritorno verso la stazione di partenza. 








Pellaro,
04 Feb 2018

mercoledì 3 gennaio 2018

passa il tempo




passa il tempo
sembra un oltraggio
scorre la vita
in un lungo miraggio

m’appresto con te
per la mia via
finisce in un soffio
la vita mia

mi volto indietro
lo sguardo appannato
scivola piano
il mio viso è bagnato

le labbra si destano
è il nostro tempo
s’increspa il ricordo
del nostro lungo momento

l’alba si alza
è un nuovo giorno
il tempo è diverso
in giro nel mondo

il nostro è fugace
bastardo infame
ruba la vita
è un ragazzo villano

resta il ricordo
impresso nel cuore
ogni tanto fa male
ma è amore

m’avvio adesso
è tardi
è di nuovo il tempo
che scorre avanti



domenica 24 dicembre 2017

Escursione Santa Lucia - San Pantaleone - Lapse

L'escursione si articola sulla mezza costa ionica, in area grecanica, tra le bellissime vallate di San Carlo e San Pantaleone. Una leggera ma costante salita, prelude ad un'intensa discesa, tra costoni rocciosi e piantagioni d'ulivo. 

un allevamento caprino caratteristico della zona

in lontananza l'Amendolea

Pentedattilo e Rocche di Santa Lena

ruderi

abbeveratori

Amendolea e Bova

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Reggio Calabria
24.12.2017

giovedì 7 dicembre 2017

Carrera - Monumento Vitale GEA

Piacevole escursione che si articola tra la frazione Carrera e la frazione Monumento Vitale zona A del Parco Nazionale d'Aspromonte.

Sentiero 108/102






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Cammina con noi
GEA - Gruppo Escursionisti d'Aspromonte