Il toponimo scylla ("cagna") richiama un misterioso mostro che sarebbe il responsabile di tempeste scatenatesi sul mare che determinarono la fine di molti naufraghi. Descritta da Strabone come uno scoglio simile a un'isola, Scilla mantiene tutt'ora i tratti di questo paesaggio. I suoi pochi abitanti furono degli abili navigatori e conoscitori delle rotte, notizia questa confermata da San Girolamo. Il piccolo borgo è caratteristico con strette viuzze e case addossate. Numerose le piazzette interne, ben curate, che meritano di essere viste. Del quartiere Chianalea ne parlerò in un altro post.
Statua della Trasformazione di Scilla
Lo scultore ha scelto il bronzo per rappresentare Scilla nell’esatto momento della sua metamorfosi in mostro. Le sue gambe si stanno trasformando in lunghe diramazioni, simili a serpenti, che terminano in teste di cane dai denti aguzzi, tutte tranne una che diventa un pinna. Il braccio destro della povera ragazza si allunga verso l’alto e con la mano Scilla si afferra la testa in un gesto di evidente disperazione. Il braccio sinistro è abbandonato lungo il busto, la schiena è inarcata, tutte le linee della scultura mostrano tensione. La sofferenza della ragazza per la punizione inaspettata che sta subendo è lampante.
Monumento ai Caduti
Fu realizzato nel 1960 dall’artista Carmine Pirrotta. e collocato in piazza al centro del paese con forma trapezoidale è collocata su tre gradini in marmo. La base è rivestita da lastre in marmo recanti, incisi, i nomi dei caduti. La stele è suddivisa, nelle tre facce frontali, in nove riquadri, tre per lato, raffigurati in rilievo, scene di guerra.
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Per approfondire:
Statua della Trasformazione di Scilla
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