giovedì 29 maggio 2025

LE GEBBIE DELL'ASPROMONTE: SCRIGNI DI BIODIVERSITÀ


La parola "gebbia" indica una cisterna per la raccolta dell'acqua e deriva dall'arabo "jabb" (جُبّ), che significa appunto "cisterna". Questo termine è molto diffuso nei dialetti calabro-siculi e si riferisce a una vasca, spesso in pietra, usata per immagazzinare acqua, principalmente per l'irrigazione e l'abbeveraggio degli animali.

Le gebbie, tuttavia, non sono solo serbatoi d'acqua; rivestono un ruolo cruciale come veri e propri bacini di biodiversità. Grazie alla costante presenza di acqua, al loro interno trovano rifugio e svernano diversi stadi giovanili e adulti di insetti e anfibi. Con un po' di attenzione, è facile osservare girini di rana o rospo, tritoni o persino raganelle (specialmente se queste vasche si trovano vicino a canneti o arbusteti). Tra le specie di insetti, sono particolarmente numerose le larve di libellula, veri e propri "mostri" dei microcosmi acquatici.

Indagando ancora più a fondo, verso l'invisibile, si possono scoprire le cellule di Spirogyra spp. con i loro affascinanti cloroplasti a spirale, e le Desmidiacee, veri gioielli microscopici. Tutto questo testimonia come ciò che riusciamo a vedere sia solo una minima, piccolissima, parte della ricchezza della biodiversità che ci circonda.













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FDA, 2025

[Questo lavoro è concesso in licenza con CC BY-NC-ND 4.0. Per visualizzare una copia di questa licenza, visitare https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ ] Foto: Francesco D'Aleo

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