Poco prima di raggiungere la chiesa parrocchiale di S.Leo, sul lato destro della carreggiata si scorge la facciata di una chiesetta (dedicata alla Madonna dell'Abbondanza) con un pregevole portale di ingresso in pietra tufacea intagliata, sormontato da una finestrella ad arco ribassato racchiusa da una cornice sempre in pietra. A prima vista sarebbe una delle solite chiesette patronali dei cosiddetti "gnuri", apparteneva infatti alla famiglia Donato ed era di competenza di Villa Accurso. Guardando con attenzione il prospetto, si scorge in alto una croce, in pietra tufacea con una data: 1712. Un'altra annotazione riguarda la scritta che si legge sulla trabeazione: "Pura Purissima/ Pia/ Miseris Miserere/ Maria", che denota una profonda umiltà della gente di S. Leo. E' l'invocazione degli umili di cuore, di coloro che sanno di non avere niente, di non godere di protezioni sulla terra e si affidano alla misericordia della Madre Celeste, sicura Protettrice. Dopo circa 280 anni dalla sua costruzione, nel 2005 la chiesetta è stata distrutta da un incendio di entità sconosciuta che l'ha smembrata della sua originaria bellezza.
riferimenti:
Libro: C'era una volta Pèllaro - Salvatore D'Aleo
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