In Aspromonte, la tradizione apotropaica, un'eredità culturale millenaria, si manifesta attraverso tre oggetti principali, ognuno con un significato e una funzione specifica:
Le maschere, manufatti di grande fascino, sono utilizzate fin dall'antichità per allontanare il male e proteggere da influenze negative. Il termine "apotropaico" deriva dal greco "apotrepein", che significa "allontanare", e riflette la funzione primaria di queste maschere: scacciare spiriti maligni, malocchio e altre minacce soprannaturali. Erano utilizzate per proteggere individui, abitazioni, luoghi sacri e intere comunità.
I teschi di animali, spesso associati alla morte e al regno degli spiriti, sono impiegati per incutere timore e allontanare le forze maligne. La loro presenza serve come una sorta di barriera protettiva contro pericoli fisici e spirituali. Il bucranio (teschio di bue), nell’antica Grecia, era un simbolo apotropaico comune, spesso utilizzato per decorare templi e altari. Rappresentava il sacrificio e la protezione divina.
Un ferro di cavallo che aveva svolto la sua funzione per la prima volta è considerato un elemento dotato di particolare virtù apotropaica, ovvero capace di proteggere dal male e dalle influenze negative. Il ferro di cavallo è inserito anche negli abitini, sacchetti magici utilizzati principalmente in Lucania e in alcune zone della Calabria ionica, volti soprattutto alla protezione dei bambini. In Aspromonte si trova spesso sulle soglie delle case.
FDA, 2025
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per approfondire:
https://museo.comune.rieti.it/qr28/
https://www.ccsp.it/.../VCS%20storico/vcs2007pdf/tanda.pdf
Sud e Magia, Ernesto De Martino, Einaudi 2024
Questo lavoro è concesso in licenza con CC BY-NC-ND 4.0
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