Nel turbine di vita
che m’avvolge
scompigliando il mio tempo,
io mi ritrovo sempre
fuori posto.
Non v’è respiro
che non proietti in me
inquietudine
per un posto occupato
e non meritato,
per l’affetto rubato,
per i miei occhi colpevoli
nel riuscire a riempirsi
di bellezza
nel sol volgere lento
della risacca.
Non v’è cura per me,
prigioniero di tanta
fortuna.
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