Cari amici,
quando siete a mare prima o dopo aver fatto il bagno, immergete una mano pochi cm sotto la superfice dell’acqua e prendete nel palmo una pietra. Sarà screziata di verde, liscia, vellutata. Quella patina sottile come un velo che la ricopre rappresenta un ambiente unico, formato da miliardi di piccoli organismi che lì vi hanno stabilito la loro dimora. E lì combattono le loro battaglie, fanno l’amore, si riproducono e muoiono, in quel sottile velo di vello che noi, perlopiù ignoriamo, disconosciamo.
Pensate, che queste minuscole alghe, che prendono il nome di Diatomee, hanno il corpo composto da due segmenti chiamate ‘valve’ che possono essere simmetriche o asimmetriche e che si incastrano alla perfezione. Le valve sono composte da silicio e ogni volta che l’alga si riproduce asessualmente la generazione successiva ha le valve sempre più piccole sino a quando intervenendo la riproduzione sessuata riporta, nella successiva generazione, le dimensioni originarie.
Queste, adese alle rocce, fanno parte del fitoplancton bentonico. Oltre alle clorofille sono presenti anche i pigmenti accessori, tra cui il β-carotene e alcune xantofille tra cui la più importante è la fucoxantina che conferisce un colore brunastro. Pensate, che le Diatomee, da sole, possono arrivare a produrre sino al 25% dell’ossigeno immesso nell’atmosfera.
La prossima volta che sarete a mare, pensateci.
foto: Microscopio Optika B-290, 40x
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