martedì 3 dicembre 2019

LIBRO - Vite Invisibili


In Italia, sia la divulgazione scientifica, sia la Scuola, sia, financo, la formazione universitaria di molti professionisti delle Scienze biologiche trascurano quasi completamente il tempo — stimato in circa 3,2 miliardi di anni — che necessitò all’evoluzione biologica per sviluppare i primordiali organismi pluricellulari, dalle spugne in su.

Questo significa sottovalutare l’importanza dei primi due dei tra- dizionali cinque Regni della Biologia (Monere o procarioti, protisti, animali, piante, funghi), cioè di quelli all’origine dell’evoluzione bio- logica e che dominarono incontrastati nello stesso lasso di tempo, condividendone la seconda metà in un condominio assai variegato e turbolento.

Finanche dei batteri (procarioti) e dei virus, di cui, pure, più spesso si parla, la maggior parte delle persone, anche di cultura superiore non specialistica, ha solo un’idea estremamente vaga, indistinta e fuorviante.

In merito ai protisti (organismi unicellulari eucarioti), poi, nella divulgazione scientifica non è mai trapelato alcunché e finanche molti biologi ne hanno solo sentito accennare.

Invece, la conoscenza dei microrganismi che conducono vita libera nell’ambiente consente di ripercorrere le vicende del passato biologico e geologico della Terra attraverso la ricostruzione che se ne può tratteggiare dalle testimonianze offerte dagli ultimi diretti discendenti degli organismi ancestrali e dalle loro rinvenute tracce fossili, fin quasi a risalire ai più remoti accadimenti all’origine della Vita che conosciamo, e di seguirne i relativi sviluppi.

Inoltre, qualunque perturbazione ambientale viene registrata, in- nanzitutto, proprio da questa popolazione invisibile, esaminando la quale, pertanto, si può seguire agevolmente ogni vicenda dell’ecosistema di cui la Vita è ospite, per cui essa rappresenta anche un essenziale strumento di controllo del presente biologico, soprattutto da quando all’inquinamento naturale, originato dai cicli biologici e dagli eventi geologici, si è sommato quello artificiale, massicciamente prodotto dall’attività umana.



Infine, molti abitanti del pianeta invisibile si sono specializzati in devastanti implicazioni di carattere sanitario, ma molti di essi, anche tra questi ultimi, hanno offerto e offrono pure interessantissimi spunti alla ricerca scientifica, in termini sia di conoscenza teorica, sia di utilità pratica (farmaci e biotecnologie), nella direzione di soluzioni a problemi che assillano l’umanità.

Negli ultimi anni, peraltro, la ricerca genetica ha totalmente stra- volto la “tassonomia”, cioè la classificazione degli esseri viventi, sicché la tradizionale distinzione di questi ultimi in cinque regni (monere, protisti, animali, funghi e piante) è stata frammentata in una miriade di più appropriate categorie e sottocategorie, assimilando anche organismi morfologicamente molto distanti tra loro (a titolo di esempio, un genere di protozoi, detti coanoflagellati, i funghi e gli animali sono, oggi, accomunati nel super–gruppo Opisthokonta).

Per effetto di questi nuovi studi, gli ambienti accademici e dei professionisti caldeggiano, finanche nella scuola e nella divulgazione, il sollecito abbandono della vecchia e fuorviante classificazione e il più corretto inquadramento della Biologia nei nuovi parametri.

Tuttavia, gli stessi accademici e professionisti lamentano, in gene- rale, la propria incapacità nella divulgazione e attribuiscono a essa la responsabilità della perdurante mancanza di testi fruibili dal vasto pubblico sulle relative materie.

Da qui, l’idea degli autori di elaborare un libro che coniughi l’ag- giornamento rigorosamente scientifico dell’àmbito biologico a un taglio altrettanto rigorosamente divulgativo della trattazione e, quin- di, necessariamente circoscritto negli aspetti tecnici, articolato, di massima, nei seguenti capisaldi:

— le più recenti teorie sull’origine della Vita, alla luce delle inte- ressantissime scoperte di questi ultimi anni;

— l’illustrazione delle tipologie e delle dinamiche biologiche degli organismi unicellulari procarioti ed eucarioti, a vita libera e parassiti, e dei virus;

— l’esposizione degli aspetti storici e sanitari delle più rilevanti patologie batteriche, virali, protozoarie e micotiche che hanno segnato l’umanità e per le quali, oggi, sono disponibili rimedi

medici, soprattutto vaccini, e di quelle emergenti;
— la descrizione delle principali prospettive scientifiche e utilitari- stiche dello studio dei microrganismi (biotecnologie mediche,

veterinarie, agrarie, in ecologia e nell’industria);
— il traguardo della pluricellularità e la sua iniziale evoluzione.

Un excursus sui principali generi di “micro–metazoi” (gli anima- li microscopici) che s’incontrano abitualmente nell’acqua di stagno ricercando batteri e protisti e di cui, pure, solo gli specialisti hanno qualche contezza è il completamento della panoramica sulle “Vite invisibili”, a esaltare l’aforisma di Louis Pasteur « in natura, il ruolo dell’infinitamente piccolo è infinitamente grande ».

La parte conclusiva, in merito ai suggerimenti tecnici nell’eventuale scelta del microscopio e sulle strategie di raccolta e di osservazione in vivo e in sede scolastica e/o domestica dei microrganismi ospi- ti dell’acqua, rappresenta la rifinitura della missione divulgativa del lavoro.

Lo scopo, dunque, di questo impegno è quello di condurre, final- mente, il profano in una visita guidata (rigorosamente scientifica, ma, anche, rigorosamente divulgativa) attraverso la Vita invisibile, alla luce delle ipotesi più plausibili che sono state elaborate sulle sue origini e delle evidenze scientifiche che dal suo studio sono state tratte, sia per tentare una sintesi delle verosimiglianze e dei riscontri conseguiti che diano un quadro accessibile a tutti del percorso affrontato dall’evoluzione biologica in quel lasso di tempo, sia per conoscere questi nostri progenitori, che, all’esito di un’ulteriore evoluzione (rappresentata dagli organismi pluricellulari microscopici, di cui, nel lavoro, si traccia, come detto, una succinta panoramica), avrebbero, tra l’altro, consentito agli autori di scrivere quel che propongono e ai lettori di conoscerlo.

Nell’orizzonte editoriale, non solo italiano, si tratta, quindi, di una proposta assolutamente nuova e originale, una proposta che va a colmare un ingiustificato e ingiustificabile vuoto nella divulgazione scientifica sulla Vita biologica.

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martedì 5 novembre 2019

Sito archeologico Bocale

agg. 02 Novembre 2019

Dal sito, probabilmente, venivano ricavate macine da mulino (?) ed è databile intorno al VI secolo, in riferimento ai dati storici in base ai quali a partire dal VII secolo, per le ripetute incursioni saracene, le popolazioni locali appaiono costrette all'abbandono delle coste a favore di aree più interne (tesi prof. Castrizio). A parere del prof. architetto Vincenzo Spanò le impronte derivanti dall'estrazione delle ruote, erano con molta probabilità utilizzate come 'mini-saline' per l'estrazione del sale dall'acqua marina. Il tavolato roccioso si estende da Bocale sino a oltre Riace (capo d'Armi). Oltremodo è ipotizzabile che il toponimo 'Saline Jonica' sia attribuibile proprio alla presenza di eventuali saline (?). 












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venerdì 11 ottobre 2019

senza titolo

È il filo spinato
che colpisce e addolora
è il pensiero che corre
a chi vi trascorse l’ultima ora,
sul binario attendeva
no l’amico o l’amore
ma vi era il demonio
artefice d’ogni orrore.
L’inferno bruciava
non più nelle viscere profonde
ma alla luce del sole,
e mentre anneriva la terra
e ogni filo d’erba moriva,
pioveva dal cielo
una polvere viva.
E sono un piccolo uomo,
affacciato sul grande abisso
dove neanche Dio
si era più visto.

il perimetro di Auschwitz
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lunedì 26 agosto 2019

le gore



La mia nuova raccolta di poesie è acquistabile on-line su diverse piattaforme e scaricabile cliccando qui

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Le "gore" sono stagni, paludi momentanee che con l'arrivo della stagione calda si prosciugano, richiamandosi similmente ai nostri pensieri, che se non arricchiti, quotidianamente, si annichiliscono e si appiattiscono livellandosi al ribasso e omologandosi con l'ancor più bassa e totale assenza di cultura circolante. Oggi leggere una poesia è un atto di ribellione, forse ancor più che scriverla. La raccolta è divisa in due frammenti: la prima dal titolo "Gore" raccoglie poesie leggere, attimi sfuggevoli di vita vissuta permeati e compenetrati di bellezza; la seconda "Obitori" si contrappone, come il bianco al nero, alla prima. Come uno schiaffo che giunge improvviso, le poesie rispecchiano l'angoscia e lo sgomento di fronte al capolinea ultimo della vita umana, la morte. Alcune piaceranno più di altre, altre non piaceranno affatto ma basta che anche una sola parola colpisca il cuore e la mente del lettore affinché la poesia continua a perpetrarsi nel tempo.
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giovedì 25 aprile 2019

sui piani della Corona


Sdraiato su un prato
di crisantemi gialli
con in lontananza
il cantar di alcuni galli

e tracce di talpe
sui solchi arati
che mi ricordan di tempi
lontani, andati


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25 apr 2019
Piani della Corona

lunedì 22 aprile 2019

Carbonaie di Calabria

Sbuffa la carbonaia
dal suo polmone che brucia
espira dai cento nasi
fumida come un vulcano

annerisce i volti la carbonaia
impregna gli abiti
ridotti a cenci

è nera l’acqua delle pozzanghere
neri i tronchi dei faggi tutt’intorno

respiro questo profumo
che si mescola a quello del muschio
e penso che è così che voglio essere
come una carbonaia che arde in silenzio

Una carbonaia attiva a Serra San Bruno (Vibo Valentia)

Carbonaia attiva

Preparazione di un carbonaia a Serra San Bruno (Vibo Valentia)

Grotta del Romito

Il sito neolitico di Papasidero, conosciuto come Grotta del Romito, custodisce la rappresentazione graffitica più importante d’Europa. 


L’Uro, un bovide estinto che popolava la piana di Sibari, è inciso su una grande roccia collocata proprio all’ingresso della grotta.  L’incisione risale a circa 12.000 anni fa e dimostra la capacità di interpretazione e rappresentazione fotografica dell’uomo neolitico. Alcuni sepolture trovate all’interno risalgono a 25.000 anni fa. 

Il graffito dell'Uro sito dinanzi l'ingresso della grotta.


L'interno della grotta del Romito