domenica 9 gennaio 2022

SENZA TITOLO


questo mio tempo
è solo con te:
ramo del mio albero
con il più bel germoglio,
sei tu. adesso. 

questo mio tempo
che non è se non con te:
ardi brace infinita,
farfalla, foglia, gemma
vita nella mia vita.

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Pellaro, 08.01.2022

sabato 8 gennaio 2022

SEI BELLISSIMO


sei bellissimo.
un anno fa non eri:
non erano i tuoi occhi,
nei quali mi perdo
come fossero mare.
né i tuoi capelli
finemente dorati;
né i tuoi piedini,
e non erano le dita delle mani;
né le sopracciglia.
né i tuoi sorrisi
avevano mai illuminato
altri occhi: adesso solo i miei.
mai eri stato prima,
mai per tutto il tempo
del mondo. mai.
Sei adesso e sei bellissimo.

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NOTTE DELL'IMMACOLATA


d'improvviso è un pianto
e corriamo da te, che avvolto
dalle lane ti svegli affranto;

scoppietta la brace nel nostro camino,
sorridi, lanci le braccia al cielo,
io stringo a me il tuo corpo piccino.

"tranquillo", ripeto anch'io per calmarmi
il mio cuore è un tumulto e ogni
tua lacrima potrebbe affogarmi.

t'adagio ancora sul nostro nuovo divano
e ripiombi in quel sonno sereno,
tra il caldo di casa e un temporale lontano.

...

d'improvviso è un pianto
cerco di ripararti da questo temporale
e con i miei panni t'ammanto;

si gela, sfiata la brace, è solo fumo
e la nostra tenda ora è al buio:
tu piangi, strilli, il mio cuore è un grumo.

"tranquillo", ripeto ma non posso placarti
tu piangi forte, scalci e sei senza scarpe.
mi scoppia il cuore ma posso solo abbracciarti.

silenzio. t'adagio per sempre in questo giaciglio,
t'ho avvolto di lino e ho disperso l'incenso
al confine del mondo con il cielo che piange: vermiglio. 

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"buone" feste
Pellaro, 08 dicembre 2021
Rukban, 08 dicembre 2021

LATTE E ANIMA (poesia e riflessione)


cos’altro è di più sacro
di una madre che allatta
il proprio bambino?

guardo te col seno nudo
e lui attaccato, penso: lo fu 
anche Gesù piccino. 

C’è questa condizione arcaica, animalesca, primitiva, puro istinto che ci trasforma e rendi divini, Dei: unione di due vite che fluiscono l’una nell’altra. È proprio al latte materno che l’iconografia mariana ha dedicato tra le rappresentazioni più belle: quelle della Madonna del latte; come a dire che la dicotomia umano-divino non esiste, non c’è un adoratore e un adorato: siamo esseri già divini nel nostro essere umani, animali in quanto animati e quindi dotati di anîmus. Dio che si fa carne, che allatta, si fa anîmus è dunque come noi e quindi noi siamo come Dio affinché, già si avveri la condizione che San Paolo fa propria nella Prima lettera ai Corinzi. Per i greci l’ànemos è un “soffio” che fluisce in noi e attraverso di noi; a me piace pensare che quando un bambino allatta, parte dell’anima della madre fluisce dal proprio corpo, in questo modo ella la ripartisce arricchendo quella del suo bambino che, con quel soffio leggero che sovente si sente, la restituisce in parte: trasformandosi da ricevente a donatore.

Bernardino Bergognone - Madonna che allatta il Bambino, 1492 ca.

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LA MIA VISIONE DI DIO E DEL PERDONO


Nella visione di Papa Francesco, Dio perdona tutti. Da anni sono fermamente convinto di questo: Dio, che altro non è se non Amore, perdona ogni peccato appena questo è commesso. Difatti “Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi” (1Corinzi 15,27) e quindi anche ogni peccato, se così non fosse Dio perderebbe l’attributo della misericordia che altro non è che essere al di sopra dei sentimenti umani: proprio per questo Dio non ha bisogno che il peccatore si penta. L’uomo ha difficoltà a comprendere questo concetto semplicemente perché non è capace di vero perdono in quanto legato a sentimenti umani, manca dunque di attributi divini quali appunto la misericordia; ma Dio è esso stesso misericordia e perdona ogni cosa: “Dio è Amore e solo chi ama è in Dio e Dio sarà in lui” (Giovanni 4,16). Da questo derivano due concetti: o l’inferno è vuoto o l’inferno non esiste. 



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Letture consigliate:
1° Lettera ai Corinzi
Vangelo di Giovanni 
Dio e il suo destino, Vito Mancuso
Lettera Enciclica "Fratelli Tutti", Papa Francesco 
in foto: La caduta degli Angeli ribelli, Pieter Bruegel il Vecchio 1562

QUESTA SERA


è tutta la vita
che aspetto questa sera:
io torno dal lavoro
e tu, leggera,
m’aspetti con lui. ride.
m’accarezzi: “tutto bene?”,
e io che non so
più nulla del tempo,
guardo te lui
e so che il tutto è
in questo momento.

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Pellaro, 05 gennaio 2022

NARCISI


uscendo dall’ospedale,
sulla destra prima della levatoia,
sono fioriti i narcisi.
stanno lì quelle piccole trombe
dalle paracorolle gialle,
e beccheggiano al vento
dagli strenui peduncoli.
s’accosta un’ambulanza,
vortica un refolo.
mentre s’alza la barra
risuona sordo il bitonale:
il narciso non lo sa
e dalla sua tromba
al vento continua a cantare. 

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Pellaro, 06 gennaio 2022