sabato 8 gennaio 2022

LATTE E ANIMA (poesia e riflessione)


cos’altro è di più sacro
di una madre che allatta
il proprio bambino?

guardo te col seno nudo
e lui attaccato, penso: lo fu 
anche Gesù piccino. 

C’è questa condizione arcaica, animalesca, primitiva, puro istinto che ci trasforma e rendi divini, Dei: unione di due vite che fluiscono l’una nell’altra. È proprio al latte materno che l’iconografia mariana ha dedicato tra le rappresentazioni più belle: quelle della Madonna del latte; come a dire che la dicotomia umano-divino non esiste, non c’è un adoratore e un adorato: siamo esseri già divini nel nostro essere umani, animali in quanto animati e quindi dotati di anîmus. Dio che si fa carne, che allatta, si fa anîmus è dunque come noi e quindi noi siamo come Dio affinché, già si avveri la condizione che San Paolo fa propria nella Prima lettera ai Corinzi. Per i greci l’ànemos è un “soffio” che fluisce in noi e attraverso di noi; a me piace pensare che quando un bambino allatta, parte dell’anima della madre fluisce dal proprio corpo, in questo modo ella la ripartisce arricchendo quella del suo bambino che, con quel soffio leggero che sovente si sente, la restituisce in parte: trasformandosi da ricevente a donatore.

Bernardino Bergognone - Madonna che allatta il Bambino, 1492 ca.

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