sabato 27 agosto 2022

PUTRIDARIUM IN LOC. JUDARIO (FERRUZZANO)

In loc. Judariu, riportata sul 10.000 come "indario", poco distante dalla strada che collega Bruzzano a Ferruzzano, abbiamo visitato un putridarium di età basso medievale. Questo "colatoio per i morti" doveva essere un ambiente provvisorio ed è dotato di tre sedute che convogliano il putrido verso una canaletta, la quale fuoriesce da una minuta porticina. La capacità delle sedute è limitata, verosimilmente,  ad un corpo femminile. Le sedute e i rispettivi canali di scolo sono ricavati a mano (infatti, sono ben visibili le scalpellature sia sulla volta sia sulle pareti) all'interno di un unico blocco di arenaria. 









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domenica 21 agosto 2022

I BRONZI NON APPARTENGONO A REGGIO


I Bronzi non appartengono a Reggio, come nessuna opera d’arte appartiene ad un luogo. I Bronzi sono beni collettivi e dunque movibili. È indubbiamente una sciocchezza pensare che statue rimaste sott’acqua 2000 anni debbano, adesso, essere mantenute in un apposito microclima. Anche se questo fosse, sono sicuro che ci sono i mezzi per ricrearlo anche altrove.
Oltre il 60% dei reggini non ha mai messo piede al museo e mai visto le due statue. I riggitani si comportano nei confronti dei due guerrieri come fanno con ogni cosa: “non io, ma se tu lo fai allora non va bene”, manifestando un interesse solo per mero senso di possesso. La verità è che: non frega nulla al 90% dei cittadini, come non frega nulla che la città versi in condizioni pietose e vergognose. Questo dipende da due fattori: il 90% non capisce nemmeno di cosa di discute, il restante 10% è sempre contrario a tutto. 
Apparirebbe anzi, logico e doveroso, spostare le numerose statue rinascimentali disperse in tutta la provincia, per di più in paesini popolati da una manciata di vecchietti. Spostarle in città, valorizzarle e farne un museo. Sono sicuro che i tanti amanti dell’arte (quanti di questi sono stati a Podargoni ad ammirare la Madonna del Bosco di Bonanno?) che in questi giorni pubblicano post a iosa, sarebbero felici di vederle.

MADONNA DEL BOSCO, RINALDO BONANNO XVI SEC.

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domenica 14 agosto 2022

CHIESA DI SAN NICOLA

Poco distante dal paese di Amendolea, uno dei più suggestivi tra gli insediamenti abbandonati, è possibile rintracciare la chiesa di San Nicola. Oggi non ne resta che qualche rudere e brano murale. Risulta scomparso completamente il tetto e il muro meridionale nel quale, molto probabilmente, era collocato l'ingresso. L'abside, ancora apprezzabile, è centrale ed estradossata affiancata da pròthesis e diaconicòn. Ancora evidenti, ma in stato di abbandono e degrado, sono visibili tracce degli affreschi che un tempo dovevano decorare le nicchie. Nella pròthesis è rappresentato, molto probabilmente, San Nicola. Non vi è un vero proprio sentiero che conduce ai ruderi del luogo di culto, ma è necessario individuare un calpestio su piano sdrucciolevole che inizia sulla sinistra della via pubblica. Un segnale vetusto è posto sulla destra (salendo in direzione Bova, poco meno di 200m dalla piazza antistante Amendolea), il sentiero stacca immediatamente sulla sinistra. 







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fonti: 

Alfonso Picone Chiodo e Sebastiano Maria Venoso, Passi. Natura e storia in Aspromonte. Città del Sole Edizioni, pp 262. €28

lunedì 1 agosto 2022

SOSPIRI



stamattina, i gerani
del piano di sotto
sono fioriti:
l’aria è pregna di preticore
che arriva dai monti
appena inumiditi,
bacia i petali
che vibrano e giocano
con refoli leggeri:
tu sospiri.

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A MIO FIGLIO


e cosa valeva
la mia vita senza te?
io sono foglia d’elce
e tu la ghianda,
stesso è il ramo
e stessa la linfa. 

siamo unica musica
del mio stesso stormire:
tu sei mio figlio
ma io di te non so nulla,
però quando mi sorridi
ogni mondo s’annulla.

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