giovedì 24 settembre 2020

una notte in ospedale


In queste notti d'ospedale penso a te
che sei lontana, dall'altra parte
di questa Italia ancora malata.
Come siamo finiti lontani?
La ricerca di questo lavoro
che riempie il nostro giorno
ci svuota del tempo insieme,
e se non abbiamo più il tempo
cosa abbiamo, di te e me?
Sono seduto sopra un lenzuolo
e immagino quel volo
che ti porta da me, i sorrisi e gli abbracci,
i baci, e faremo l'amore come due
amanti al primo incontro; e poi
nei pomeriggi bagnati
di questo ottobre mi carezzerai
il volto, e scatteremo una foto.
Ma mentre sprofondo in questo sogno
mellifluo, sbattono alla finestra
e torno in me e ricordo
che il volo non c'è e tu non ci sarai.
Era dolce il mio sogno
dove tu già mi giravi intorno.

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