domenica 22 maggio 2022

La restanza - Vito Teti

“La restanza” di Vito Teti è uno di quei libri che dovremmo leggere tutti: un’intima indagine sul “sentimento” che spinge non sono a rimanere in un luogo, donandogli un “senso”, ma a far si che anche chi si spinge lontano dal luogo natio porti dentro di sé le tracce, le orme e le ombre del proprio paese, di fatto non allontanandosi mai davvero. È un viaggio il libro di Teti che attraversa le tradizioni ultime delle nostre terre: quella del pane, conservato nella dispensa per i giorni a venire detto appunto il pane della “restanza” (p.30) o quella del culto dei morti a volte talmente sentito da spingere alcune persone a preparare una lapide con la sola data di nascita in quanto ancora in vita (p.127). È un’indagine sociale e politica “l’assai è come il niente” strenua condanna all’ipertrofia del capitalismo moderno attraverso il quale ogni cosa perde di interesse in pochissimo tempo condannandoci al più oscuro nichilismo dei valori (p.33). È inderogabile difesa della cultura e dei valori che vedono nella scuola, nei centri e nei luoghi di socialità gli ultimi e indispensabili baluardi per garantire un futuro ai piccoli centri (p.50). Compratelo, leggetelo, sottolineatelo e conservatelo il libro di Teti, potrebbe servirsi come un faro contro il buio sempre più incombente.


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