mercoledì 12 novembre 2025

ANCORA SULLA CROCE DEL REDENTORE


Nei giorni scorsi, dopo essere stato a Montalto per la benedizione della nuova croce del Redentore avevo scritto un post di denuncia sul pessimo intervento eseguito. Benché la croce sia stata donata dall'impresa che ha restaurato il basamento, la messa in posa della stessa ha comportato un danno (ulteriore) ed importante alla statua (già non messa bene), nonostante da più parti si sostenga il contrario.

Infatti, come si vede dalle foto che io stesso ho scattato, nel 2024 non erano già presenti (come si sostiene) i fori dove sono state ancorate le staffette che oggi la reggono. Ne deriva che il manufatto è stato ulteriormente danneggiato, sicuramente inconsapevolmente, ma tanto è. Pertanto, la soprintendenza davvero ha autorizzato una cosa del genere? Dove sono le delibere di intervento? Il progetto? Io on-line non sono riuscito a reperirlo.

Dunque, in conclusione non sarebbe meglio per il futuro evitare che chi non abbia le competenze e di fatto fa un altro mestiere (e lo fa bene visto il basamento eccellentemente restaurato) anche in buona fede, faccia qualcosa che evidentemente non sa fare? Io faccio il microbiologo e mi occupo di batteri e virus, se qualcuno mi chiede un intervento al cuore lo indirizzo dal cardiochirurgo, non dovrebbe essere la normalità?

il post precedente:







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fda, 2025

lunedì 10 novembre 2025

LO SFREGIO DEL REDENTORE DI MONTALTO


Cari amici,
oggi sono stato all'evento della benedizione della nuova croce del Redentore di Montalto. Purtroppo, ahimè anche questa volta sarò una voce fuori dal coro. Scartando polemiche sterili e fuorvianti sul mio personale senso di bellezza o meno, voglio chiedere quanti voi, in giro per il mondo, hanno visto mai una statua del Cristo in bronzo che porta una croce in legno?
 
La croce originale (compare in una foto del 1938 e non in foto precedenti) era fatta in alluminio per i motivi che tutti possiamo facilmente intuire, molto leggera ed era portata dritta e non inclinata; tralasciamo però questo particolare. Ma vi pare che per posizionare una croce in legno serva fissarla con delle staffette in metallo? Ma la statua non è vincolata dalla Soprintendenza? Dal foro ben visibile, sopra la staffetta superiore non entrerà acqua che potrà arrecare danno al manufatto?

La croce è realizzata in "legno di pino canadese pathfinder", mi chiedo: ma realizzarla in legno locale, se proprio si doveva farla così? E magari posizionarla senza manomettere la statua? Insomma, io sono salito al Redentore entusiasta, sono invece sceso molto, molto per così dire perplesso.











domenica 2 novembre 2025

LEPAS SU ARUNDO. SPIAGGIA DEGLI ABISSI


Su un frammento di Arundo (la comune canna) alla deriva, si è insediata una colonia di piccoli crostacei cirripedi del genere Lepas. Si nutrono filtrando il plancton con particolari appendici che vengono estroflesse dal guscio; quest'ultimo è composto da cinque diverse placche.
 
Spiaggia degli abissi, Cannitello (RC)




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fda, 2025

PER UN SENTIERO "SANDRO CASILE"


Ho letto con estrema attenzione il post denuncia di Carlo Calabrò circa l'abusiva recinzione che ingabbia il castello di Amendolea (e non solo) destinandolo ad un ovile. E seguo sempre con molta attenzione le acute riflessioni di Alfonso Picone Chiodo sugli ultimi interventi effettuati sui manufatti presenti in varie zone delle nostra montagna, ultimo il castello di Palizzi ma non posso che fare, anche io, alcune (forse ingenue) riflessioni:

- cominciamo con il dire, affermare e gridare che la nostra montagna, il nostro Aspromonte non è solo di chi vi è nato, ci vive, ci lavora e magari lo sfrutta, ma è di tutti coloro che lo amano, lo vivono, lo raccontano e lo difendono. Non esiste un diritto di prelazione di parola per cui solo alcuni lo possono raccontare (come vogliono) e tutti gli altri devono stare zitti. Diciamo chiaramente: basta! Parliamolo, raccontiamolo, leggiamolo.

- mi lascia perplesso che si parli di scempi e furti come quelli che hanno oggi riguardato, di fatto, Amendolea perché di un furto alla collettività si tratta, e si dimentichi che è la stessa mentalità coatta, piccola e diciamolo un po' ignorantella che ostacola:
1) la possibilità di punire chi ha eseguito la traccia elettrica sull'arco delle Calabrie a Bruzzano che di fatto ha deturpato un'opera di tardo '700 riccamente affrescata;
2) il sequestro e l'abbattimento di vacche (sacre) e dei tori che liberamente si aggirano per strade e per i sentieri rappresentando un pericolo per gli escursionisti e i pochi turisti che si avventurano;
3) prendere le distanze (invece di osannare) il sequestro mafioso, sì mafioso, di interi paesi o insediamenti ad opera di pastori o sedicenti tali tra cui Casalinuovo, Ghorio e Case Carrà. Io stesso, quando denunciai che Casalinuovo è stato ridotto ad un porcile e ovile -le capre si riparano dentro la chiesa- fui zittito al grido: "...è la cultura del luogo, è tradizione". A Case Carrà vigeva la più totale anarchia con maiali lasciati liberi di grufolare e distruggere interi ettari di macchia e lecceta. Ma dove non è arrivata la legge ci ha pensato la peste suina a liberare almeno quella zona.

Insomma, mi chiedo: dove vogliamo andare, ma soprattutto chi vogliamo essere? Anziché osannare briganti che gridiamolo a gran voce non erano eroi ma stupratori, assassini e ladri, cominciamo a dedicare i nostri sentieri a personaggi che hanno fatto la storia della nostra montagna. Ancora oggi, da quasi nessuno (tranne pochissimi tra cui Alessandro Alati e Vincenzo Nava), si è levata una voce per dedicare un sentiero a Sandro Casile, uno dei pionieri dell’Aspromonte “libero”. Mi sarei aspettato un coro unanime da tutti, invece si continuano ad osannare Nino Martino, Musolino o il pastore che deturpa Casalinuovo. 

Ricerchiamo invece l'Aspromonte nelle tante persone perbene. Sandro era una di queste. Tante volte abbiamo discusso e su molte cose avevamo visioni opposte, ma le brave persone meritano di essere ricordate lì dove hanno speso parte della loro vita. Partiamo da loro e poi andiamoci a riprendere i nostri luoghi.

Una vacca "sacra" libera di pascolare ai piani di Bova

Un toro liberamente lasciato pascolare tra le strade di Pietrapennata

Ghorio di Roghudi

Arco delle Calabrie, Bruzzano. La traccia elettrica incredibilmente presente sul manufatto del tardo '700

L'arco delle Calabrie, Bruzzano

Un'anfratto naturale, abusivamente recintato ed usato come stallo per i greggi. Melito P.S.

I resti di Oppido Mamertina (Mamertum) vengono coperti con le reti per la raccolta delle olive.


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fda, 2025

SUDAN. IO SONO UN PO' NAUSEATO.


Ragazzi, non abbiamo bisogno di festeggiare l’orrore attraverso la festa di Halloween ci basta guardare, infatti, le immagini rilasciate nel report dell’Università di Yale sulle tremende attrocità che si stanno compiendo in Sudan. Centinaia di corpi accatastati ed enormi pozze di sangue sono state fotografate dai satelliti in orbita.

In Sudan le forze paramilitari (RSF), comandate da Hemeti, stanno compiendo una pulizia etnica con pochi precedenti, uccidendo e massacrando civili, donne, bambini e anziani. Pochi giorni fa è stato attaccato un ospedale e sono stati giustiziati tutti. Tutti. Tutti i malati, tutti i sanitari e i parenti in visita.

Il mondo fa finta di non vedere. I perbenisti impegnati in polemiche idiote e sterili fanno finta di non vedere. Le flottille fanno finta di non vedere. I sanitari fanno finta di non vedere. I grandi “acculturati” che hanno sempre un appunto per tutti fanno finta di non vedere. Le associazioni fanno finta di non vedere. A nessuno interessa. Nessun post. Nessuna bandiera. Nessuno slogan. Nessun falshmob. Loro sono “i ne(g)ri”mica biondi come gli ucraini o antisemiti come i palestinesi.

Che schifo. Mi fate davvero tutti schifo.





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fda, 2025

domenica 26 ottobre 2025

IO HO QUEL CHE HO DONATO

"Io ho quel che ho donato"
gd

Una domenica di fine ottobre nel blu dello stretto mi specchio. 
Li guardo rincorrersi e ridere e gioire, 
fiori del mio orto a sbocciare e fiorire. 


Io so che nulla è per sempre,
ma vorrei fermare questo tempo
ti prego scorri piano, fai che ancora possano accarezzarmi la mano


e poi quando saranno pronti
falli volare lontano, non farli voltare 
verso un vecchio tremante e canuto


e solo allora sarò pronto 
a questo tempo arcigno
che ti dona oggi i momenti
che in vecchiaia ti schiacceranno come un macigno.

Ma saprò assaporare tutta la vita vissuta, 
e saprò davvero di non averla sprecata. 


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fda, 2025
https://francescodaleo.blogspot.com/

DOMENICA

Bisogna essere felici per avere indietro felicità.
Buona domenica 



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fda, 2025
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