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sabato 27 agosto 2022
PUTRIDARIUM IN LOC. JUDARIO (FERRUZZANO)
domenica 21 agosto 2022
I BRONZI NON APPARTENGONO A REGGIO
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MADONNA DEL BOSCO, RINALDO BONANNO XVI SEC. |
domenica 14 agosto 2022
CHIESA DI SAN NICOLA
Poco distante dal paese di Amendolea, uno dei più suggestivi tra gli insediamenti abbandonati, è possibile rintracciare la chiesa di San Nicola. Oggi non ne resta che qualche rudere e brano murale. Risulta scomparso completamente il tetto e il muro meridionale nel quale, molto probabilmente, era collocato l'ingresso. L'abside, ancora apprezzabile, è centrale ed estradossata affiancata da pròthesis e diaconicòn. Ancora evidenti, ma in stato di abbandono e degrado, sono visibili tracce degli affreschi che un tempo dovevano decorare le nicchie. Nella pròthesis è rappresentato, molto probabilmente, San Nicola. Non vi è un vero proprio sentiero che conduce ai ruderi del luogo di culto, ma è necessario individuare un calpestio su piano sdrucciolevole che inizia sulla sinistra della via pubblica. Un segnale vetusto è posto sulla destra (salendo in direzione Bova, poco meno di 200m dalla piazza antistante Amendolea), il sentiero stacca immediatamente sulla sinistra.
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fonti:
Alfonso Picone Chiodo e Sebastiano Maria Venoso, Passi. Natura e storia in Aspromonte. Città del Sole Edizioni, pp 262. €28
lunedì 1 agosto 2022
SOSPIRI
stamattina, i gerani
del piano di sotto
sono fioriti:
l’aria è pregna di preticore
che arriva dai monti
appena inumiditi,
bacia i petali
che vibrano e giocano
con refoli leggeri:
tu sospiri.
A MIO FIGLIO
e cosa valeva
la mia vita senza te?
io sono foglia d’elce
e tu la ghianda,
stesso è il ramo
e stessa la linfa.
siamo unica musica
del mio stesso stormire:
tu sei mio figlio
ma io di te non so nulla,
però quando mi sorridi
ogni mondo s’annulla.
mercoledì 27 luglio 2022
ROBERTA
cosa sono io senza di te?
brugo d’argille impermeabili
e bruciate dal sole.
ma tu, lo sai
cosa mi hai fatto diventare?
ginestra di maggio
e m’hai fatto fiorire,
m’hai dato coraggio.
domenica 17 luglio 2022
RAMO DI PRUNO
mi tiene sempre compagnia:
ha paura della mia felicità.
La sera poco prima di addormentarmi
mi tormenta: “vedrai che non dura”
“la felicità è solo fumo”;
e penso che non merito:
casa, famiglia, lavoro.
Che ho fatto?
Questo mostro attizza
nelle ore più morbide
per fare ancora più male:
ma io sono ramo di pruno,
troppo spinoso per essere arso.