venerdì 5 luglio 2024

PELLARO: IMPOSSIBILE VIVERE


Cari amici,

si fa fatica a continuare a vivere a Pellaro, un quartiere nel pieno degrado e immerso nello squallore, nella bruttura. Nel totale menefreghismo delle istituzioni e dell’incuria degli abitanti, si sopravvive annaspando, di fatto, nel guano. Sopravviviamo senza alcun servizio di base: ovunque è sporco. Certo, è ovvio che non venga pulito, è ovvio che non esistono, di fatto, cestini per la raccolta, ma è altrettanto ovvio che i cittadini sono davvero sporchi e sono i principali responsabili. Non hanno la minima cura di nulla che sia ad un cm fuori le proprie mura e onestamente credo neanche delle loro case, visto come si accontentano di vivere.

Ho difficoltà ad uscire, non interagisco quasi con nessuno. I marciapiedi, oltre che lerci (credo non siano mai stati lavati negli ultimi 50 anni) sono dissestati, sconnessi e pericolosi. Mancano le rampe di facilitazione per disabili e passeggini. Sono stretti e per lo più occupati da: autovetture in improbabile sosta con l’avantreno allocato ad ostacolare il transito per 50 dei 40cm del marciapiede; cassette e cassoni della frutta sono ovunque. I fruttaioli sono i veri padroni di Pellaro, a loro tutto è concesso.

La piazza è un rigurgito di tra il brutto e l’osceno. Una distesa di pietra grigia (ma chi la doveva vendere tutta questa squallida pietra?) in pendenza. Le aiuole, che un Renzo Piano autoctono ha riempito di brecciolino, non hanno il cordolo come risultato il pietrisco si spande ovunque. È difficile anche solo camminare, figuriamoci correre e giocare. La zona lato mare è di fatto ancora peggio. Uno scivolo è allocato sulla pietra (sempre la stessa) cosicché se mai un bimbo dovesse cadere non oso immaginarne il risultato. Le altalene sono state distrutte.

Manca totalmente il verde. I pochi alberelli, mai curati, che insistevano nelle traverse sono stati divelti e abbattuti per interessi personali (fra tutte la trav Gatto) dove, per facilitare il parcheggio delle autovetture, sono state ricoperte di cemento anche le aiuole. Non esistono panchine e luoghi di aggregazione. Non esiste un luogo della cultura. La mancanza degli alberi fa sì che si raggiungano temperature inimmaginabili. C’è terra e polvere ovunque.

Questo solo nei 150m della via principale, poi c’è la via marina e le spiagge che non sono meritevoli neanche di commento. La passeggiata è di fatto trasformata in un cacatoio per cani, le palme hanno la corona talmente bassa che è difficile il transito. Le spiagge sono inservibili a causa degli enormi ratti che vi abitano. Ci sono scarafaggi ovunque. L’area gioco di fatto è già inservibile, il ghiaietto è sparso ovunque, la spazzatura è ovunque e manca la copertura verde che potrebbe portare un po’ di frescura.

Punta Pellaro è, come ogni anno, ostaggio dei “signori” della vela. Loro sono come i fruttaioli: tutto è concesso. Sfrecciano con vele e corde tese a pochi cm da neonati ed anziani. Irrispettosi di persone e ambiente. Di fatto hanno distrutto le aree di nidificazione del fratino e stanno contribuendo alla distruzione delle stazioni di giglio di mare. Bestemmiano, imprecano e sghignazzano. Se questi sono i “turisti” che restassero a casa propria.

Le aree limitrofe a Pellaro “centro” sono ancora peggio.

Ma la cosa peggiore di tutto, che davvero faccio fatica a comprendere, sono gli amministratori comunali (eletti a Pellaro) che in odore di prossime elezioni cominciano a farsi vedere, passeggiano, si intrattengono. Sarei proprio curioso di conoscerne i discorsi e le scuse avanzate, perché sono sicuro ne abbiamo dopo 10 anni di non-governo della città.

Li vorrei interrogare e vorrei che mi aiutassero a spiegare, a mio figlio di tre anni, che non è questo il modo in cui si vive e si dovrebbe vivere. Che merita, come ogni bambino, il bello, gli alberi, una spiaggia pulita, marciapiedi e strade sicure, luoghi di aggregazione e cultura, luoghi di gioco. Gli si dovrebbe spiegare (anche a loro) che le cose non devono essere fatte per fare ma devono essere studiare e portare un beneficio collettivo. Loro dovrebbero spiegarglielo perché io sono incapace di farlo, non trovo scuse e giustificazioni perché un bambino debba crescere in mezzo a tutto questo schifo. Nessuno lo merita, figuriamoci dei bambini.

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lettera pubblicata su: StrettoWeb il 06 luglio 2024


LA SOCIETÀ DELLA STANCHEZZA DI BYUNG-CHUL HAN


Cari amici,
vi invito a leggere questo saggio di Byung-Chul Han, attualmente uno tra i maggiori filosofi viventi, dove viene affrontato il tema dell'animal laborans e di come la nostra società ci abbia tradito e di fatto schiavizzato attraverso il lavoro.

La società moderna annienta, in quanto società del lavoro, ogni possibilità di azione, poiché degrada l’uomo ad animal laborans.
L’uomo non è nato per il lavoro. Chi lavora non è libero. Per Aristotele, l’uomo libero è qualcuno che è indipendente dai bisogni della vita e dalle sue costrizioni. A sua disposizione ha tre forme di vita: in primo luogo, la vita che si rivolge al piacere delle cose belle; in secondo luogo, la vita che realizza bei gesti nella polis; infine, la vita contemplativa, che – mediante l’indagine su ciò che è eterno – si mantiene nel regno della bellezza perpetua. Realmente liberi sono, perciò, i poeti, i politici e i filosofi.

Per mancanza di calma la nostra civiltà sbocca in una nuova barbarie. In nessun’epoca si attribuí maggior valore agli attivi, cioè ai senza riposo.

Pertanto, amici, vivete.

HIC ET NUNC


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mercoledì 3 luglio 2024

DEMETRA E I 'SEGRETI' DI PULCINELLA


Demetra è la quercia più vecchia d'Italia, forse del mondo (secondo lo studio Piovesan et al. che trovate qui: 
-> https://esajournals.onlinelibrary.wiley.com/.../ecy.3179 ) e si trova in Aspromonte orientale.

La prestigiosa rivista Ecology nel numero del dicembre 2020 gli dedicò la copertina 

Tra l'altro la foto di copertina, pubblicata su Ecology, riprendeva il Rovere da un'angolazione inedita (mai pubblicata prima) con sullo sfondo alcune cime facilmente riconoscibili. 
Inoltre, qui è presente un video del TgR che inquadra bene il territorio -> https://www.facebook.com/watch/?v=395039938588503

Insomma, tutti dati facilmente disponibili in rete.


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LA SALVEZZA DEL BELLO DI BYUNG-CHUL HAN


Cari amici,
solo la bellezza salva.
Ricordate che quando morirete puzzerete come tutti gli altri ma almeno cercate di non farlo in vita. Cercate, anche se vi viene difficile, di non fare nauseare le persone con la vostra presenza.
Personalmente allo stato attuale consumo molte travelgum.

Leggete questo bel saggio di Byung-Chul Han uno dei maggiori filosofi viventi.


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L'AMORE DA VECCHIA DI VIVIAN LAMARQUE


A vacanza conclusa dal treno vedere
chi ancora sulla spiaggia gioca si bagna
la loro vacanza non è ancora finita:
sarà così sarà così
lasciare la vita?

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Leggete questo libro, vi farà bene al cuore.



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lunedì 1 luglio 2024

I MALAVOGLIA


In fondo, la maggior parte di quelli che dicono "l'ho letto", di fatto, ha letto alcuni passi tratti dalle antologie scolastiche.
Pochi, forse durante le vacanze estive, hanno letto davvero Verga.
Io l'ho letto adesso.
Questa è la drammatica storia di una famiglia che si autodistrugge per inseguire denaro e possesso. Storia assolutamente attuale.
Alcuni passi sono molto commoventi.
Mi rammarico di non averlo letto prima ma ogni lettura, ogni libro, ha il proprio momento.


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'I MURIDDA


‘mu rricordu ‘a mme ppatri
‘cca camicia e ‘nu ccappeddu
e ‘eu e mme frati ‘picciriddi,
‘ca ‘me ppatri ‘ca ‘sstati
‘ndi ppurtava ‘mi ccugghiumu
li ‘mmureddi.

Punta Pedduru era ‘cchina ‘i ruvetti.
‘Eu e me ffrati, piddiricci,
‘stavamu ‘ttenti non mi ‘ndi pungimu.

‘stu ricordu ‘mu portu ‘cu mmia,
‘nto me ‘ccori pur’ora ‘ca su ‘ppatri,
e mi parri ‘ajieri
‘anveci ‘fuijù già metà
‘da vita ‘mejia;

ora ‘ca ‘mbriscia ‘ppatri
‘eu vogghju ‘ca ‘me ‘figghji
‘apoi s’imparanu cavi ‘ccaccaccosa
‘megghiu ‘ddi li ‘ssordi e ‘ddi la fama,

‘esti ‘lu ‘tempu di ‘mmuridda
e ‘lu ‘tempu ‘mi s’ama,
e se ‘ssu ‘ffurbi ‘mi ‘capisciunu
c’amfundu ‘lu ‘tempu è ‘tutt’tundu.


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