venerdì 11 ottobre 2019

senza titolo

È il filo spinato
che colpisce e addolora
è il pensiero che corre
a chi vi trascorse l’ultima ora,
sul binario attendeva
no l’amico o l’amore
ma vi era il demonio
artefice d’ogni orrore.
L’inferno bruciava
non più nelle viscere profonde
ma alla luce del sole,
e mentre anneriva la terra
e ogni filo d’erba moriva,
pioveva dal cielo
una polvere viva.
E sono un piccolo uomo,
affacciato sul grande abisso
dove neanche Dio
si era più visto.

il perimetro di Auschwitz
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lunedì 26 agosto 2019

le gore



La mia nuova raccolta di poesie è acquistabile on-line su diverse piattaforme e scaricabile cliccando qui

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Le "gore" sono stagni, paludi momentanee che con l'arrivo della stagione calda si prosciugano, richiamandosi similmente ai nostri pensieri, che se non arricchiti, quotidianamente, si annichiliscono e si appiattiscono livellandosi al ribasso e omologandosi con l'ancor più bassa e totale assenza di cultura circolante. Oggi leggere una poesia è un atto di ribellione, forse ancor più che scriverla. La raccolta è divisa in due frammenti: la prima dal titolo "Gore" raccoglie poesie leggere, attimi sfuggevoli di vita vissuta permeati e compenetrati di bellezza; la seconda "Obitori" si contrappone, come il bianco al nero, alla prima. Come uno schiaffo che giunge improvviso, le poesie rispecchiano l'angoscia e lo sgomento di fronte al capolinea ultimo della vita umana, la morte. Alcune piaceranno più di altre, altre non piaceranno affatto ma basta che anche una sola parola colpisca il cuore e la mente del lettore affinché la poesia continua a perpetrarsi nel tempo.
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giovedì 25 aprile 2019

sui piani della Corona


Sdraiato su un prato
di crisantemi gialli
con in lontananza
il cantar di alcuni galli

e tracce di talpe
sui solchi arati
che mi ricordan di tempi
lontani, andati


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25 apr 2019
Piani della Corona

lunedì 22 aprile 2019

Carbonaie di Calabria

Sbuffa la carbonaia
dal suo polmone che brucia
espira dai cento nasi
fumida come un vulcano

annerisce i volti la carbonaia
impregna gli abiti
ridotti a cenci

è nera l’acqua delle pozzanghere
neri i tronchi dei faggi tutt’intorno

respiro questo profumo
che si mescola a quello del muschio
e penso che è così che voglio essere
come una carbonaia che arde in silenzio

Una carbonaia attiva a Serra San Bruno (Vibo Valentia)

Carbonaia attiva

Preparazione di un carbonaia a Serra San Bruno (Vibo Valentia)

Grotta del Romito

Il sito neolitico di Papasidero, conosciuto come Grotta del Romito, custodisce la rappresentazione graffitica più importante d’Europa. 


L’Uro, un bovide estinto che popolava la piana di Sibari, è inciso su una grande roccia collocata proprio all’ingresso della grotta.  L’incisione risale a circa 12.000 anni fa e dimostra la capacità di interpretazione e rappresentazione fotografica dell’uomo neolitico. Alcuni sepolture trovate all’interno risalgono a 25.000 anni fa. 

Il graffito dell'Uro sito dinanzi l'ingresso della grotta.


L'interno della grotta del Romito

venerdì 7 dicembre 2018

CANTO DALL'INFERNO



Sono da solo
in sala settoria
lavo i coltelli
a tarda ora

lei è stesa sul tavolo
ancora riluce
gocce di rugiada
sul corpo truce

    [sento un rumore]


mi volto di scatto
lei respira
è vicino a me
e sembra viva

è fredda, esangue
ha gli occhi spenti
al posto delle dita
mille serpenti

gocciola fiele
da un seno cucito
nessuna luce
nel suo scarno viso

tremo da solo
in quel momento
lei allunga le mani
in un lamento

canta alle anime
la sua litania
rivuole la vita
che è fuggita via

     [sento un rumore]

mi sveglio di colpo
in un tempo eterno
ripenso al suo viso
che brucia all’inferno.

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Pellaro
06.12.2018

giovedì 6 dicembre 2018

Poesia


La poesia è ginestra
in un campo di marzo
che strinata dal vento
libera note dai propri baccelli

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Pellaro
06.12.2018