sabato 27 luglio 2024

FESTA DELLA POESIA



FESTA DELLA POESIA

9-10-11 agosto 2024

Sabato 10 Agosto
ore 19:00 EX CHIESA DI SAN ROCCO

𝐁𝐨𝐬𝐜𝐨, 𝐒𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐨𝐬𝐜𝐨 𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐫𝐚𝐛𝐨𝐬𝐜𝐨
il visibile e l’invisibile nella poesia di Lorenzo Calogero
con Francesco D’Aleo microbiologo e poeta


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SINGOLARITÀ ED INDIVIDUALITÀ


Cari amici,
ogni giorno, nel mio lavoro, ho a che fare con germi e virus e tutti i giorni mi stupisco delle forme che possono assumere quando si trovano nelle giuste condizioni. Un po' come noi 'fioriamo' se siamo messi nelle condizioni di farlo.
 
Escherichia coli non ci abbandona mai. Da quando nasciamo fino all'ultimo respiro resterà sempre con noi.
Siamo un grande ecosistema di esseri viventi che vivono dentro e sopra di noi. Fondamentalmente, la nostra individualità non esiste perché le nostre cellule possono 'essere' solo se aggregate, e solo tutte insieme possono generare la persona che siamo: con sentimenti, emozioni, pensieri.
 
Ogni nostra cellula presa singolarmente sarebbe incapace di vita autonoma. Non così per gli organismi microscopici. I batteri, unici e soli padroni del mondo, se la cavano bene anche da soli e anche senza di noi e anche senza alberi e anche senza animali. Nelle loro minute cellule c'è tutto. Rappresentano la singolarità spinta ai massimi evolutivi.
 
in foto: E. coli cresciuta su MacConkey Agar. Ogni singola colonia è composta da centinaia di milioni di singole cellule derivate, in 24 ore, da una sola.


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LA TV DEI LIBERI


Cari amici,
mi sconvolgo della quantità di intellettuali che ci sono in giro e sui social. Onestamente non pensavo. Tutti indignati che la trasmissione di Alberto Angela (estremamente tediosa) sia stata sospesa e che Temptation Island abbia triplicato gli ascolti. Tra questi coloro che leggono vagonate di libri (rigorosamente classici) o chi non ha TV da anni tanto da non sapere nemmeno cosa sia il digitale.
 
Personalmente, dopo una giornata passata tra lavoro e impegni vari la sera cerco un po' di svago e la TV molto spesso me lo offre: sì io guardo TI, Grande Fratello, Uomini e Donne e mi piacciono, mi divertono e mi rilassano.
 
Sono felice per voi che al posto di queste schifezze leggete Kant e discutete, prima di dormire, di Nietzsche però abbiate pietà: non rompeteci il cazzo.
 
ps: il mio ex-libris sui libri che non leggo impegnato come sono a farmi rosicchiare il cervello.


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martedì 23 luglio 2024

AGGIUSTARE L'UNIVERSO DI RAFFAELLA ROMAGNOLO


Cari amici,
ho terminato la lettura del terzo libro della cinquina de Il Premio Strega. "aggiustare l'universo" è un libro che si lascia leggere, commuove e stimola il lettore ad approfondire alcune tematiche.
Non aggiunge, però, nulla di nuovo alla letteratura già presente in riferimento al tema della deportazione o a quello della resistenza.

Nel complesso un buon romanzo, mai monotono e mai noioso.


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sabato 20 luglio 2024

BATTERIA CONTEDUCA LOC. TESTA DI CANE - PELLARO


In località Testa di Cane a Pellaro si trova, in stato di totale abbandono e parzialmente demolita per far spazio ai morti (hanno ampliato il cimitero) quello che resta della batteria antinave Conteduca.

Tutta l'area si presenta totalmente degradata usata, per lo più, come "fine" discarica di fiori rinsecchiti e materiale cimiteriale. Inoltre, a causa dei lavori di ampliamento dello stesso cimitero parte degli inerti è stata svuotata all'interno delle scale di accesso alle parti ipogee (depositi), che dunque non sono più visitabili.

Rimangono le piazzole di tiro semidistrutte dalle bombe del 12 luglio 1943, e oggi completamente ricoperte dalla vegetazione. In una sola è possibile apprezzare la bullonatura dove era ancorata l'artiglieria. Una delle sezioni più importanti, e che oggi ancora permane in parte, era il fortino monoarma, molto probabilmente armato di una sola mitragliatrice pesante, è caratterizzato da una forma geometrica cilindrica molto spartana alla quale si aggiunge una struttura cubica ben più piccola adibita a deposito munizioni. Resta ancora parte dell'edificio mensa ma senza il tetto.

Non c'è più la garitta, distrutta o asportata in anni recenti. Tutte le scritte che insistevano sugli edifici e che servivano a impolpare il morale dei soldati e esaltare il regime fascista sono di fatto illeggibili. La piazzola, a quota inferiore, non è più fruibile ne visitabile.

L'intera aerea fu demilitarizzata negli anni '80, così come tutte le postazioni militari della zona. Nell'area cimiteriale, delimitata da muro, erano insiti altri edifici militari con relative attinenze, come si può dedurre dalle foto scattate dalla RAF ricognizione aerea inglese nel luglio del 1943. L'edificio Comando e la torre Telegrafo si trovano nei pressi del cimitero ma in un'area diversa.

Presso la postazione Conteduca insisteva l'unico muro d'ascolto ancora esistente in terra calabra. La postazione di Pellaro chiudeva l'accesso allo stretto assieme alla dirimpettaia batteria di Margottini situata a Capo d'Alì (ME) e di eguale potenza bellica. 

La batteria si componeva di tre piazzole per impianti principali da 152/50 V 909 scudati su piedistallo in piattaforma girevole, più una quarta per 120 mm utile al tiro illuminante (che non escludeva l’uso del proiettore). Le piazzole erano tutte dotate di riservetta munizioni di pronto impiego in locale ipogeo, le quali salvo per il pezzo illuminante, presentano tre nicchie senza i vani per la conservazione dei cartocci, in quanto i pezzi sparavano direttamente granate in bossolo. La disposizione delle piazzole è tipicamente scalata in quota per facilitare il telemetraggio e la resa del goniometro, con la stazione di direzione del tiro dislocata in posizione arretrata ed elevata, in modo da dominare l’intero schieramento di artiglieria.
























fonte: 
- https://www.facebook.com/share/p/j48nnhTrxYdeQQLi/ di Marie Antoinette Goicolea
- http://www.lambadoria.it/bunker/margottini/index.htm di Armando Donato

ERROR 404



Cari amici
qualche mese fa ho letto questo libro di Paniagua, intitolato ERROR 404 - Siete pronti per un mondo senza internet? Che illustrava le possibili conseguenze (non se ma quando) del mal funzionamento e del blocco dei sistemi informatici.

Un mondo inimmaginabile quello senza il web; ne siamo oramai, tutti, dipendenti. È impossibile anche solo andare a fare la spesa e quanto successo in queste ultime ore ne è la dimostrazione. In alcuni paesi sono stati bloccati addirittura le prestazioni sanitarie.

Insomma, abbiamo, tutti noi, contribuito a creare un fantastico mondo distopico all'altezza dei migliori cult del genere.


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mercoledì 17 luglio 2024

AI RARI



non voltarti mai
quello che finisce
è perché non c’è
mai stato.

- le radici profonde
non gelano mai
-
ma le radici
non sono mai profonde
ma si muovono
in superficie.

quello che non le fa gelare
è l’intrecciarsi con altre
creare una rete, scambiarsi.

stare insieme, amarsi.

perché, lo sai, che tutto passa
e tutto muore ma noi no.

ai rari.


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lunedì 15 luglio 2024

FESTA DELLA POESIA "LORENZO CALOGERO"


Cari amici,
sono estremamente felice ed emozionato di essere tra gli ospiti della Festa della Poesia “Lorenzo Calogero” che si terrà a Melicuccà il 9–10–11 agosto 2024.
Sarà un viaggio bellissimo accompagnati dai versi di Lorenzo Calogero. La festa della poesia sarà un evento illuminante ed essenziale. 

Alla Festa della poesia ci saranno interventi di poeti da tutt'Italia, tra cui Aldo Nove, Vivian Lamarque (Premio Strega Poesia 2024), Gilda Policastro (La Bottega della poesia di Roma, Repubblica), Nicola Crocetti, Tiziano Scarpa, Franca Mancinelli, Vittorino Curci (la Bottega della Poesia di Bari, Repubblica).

Spero di vedervi numerosi.



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domenica 14 luglio 2024

L'ETÀ FRAGILE DI DONATELLA PIETRANTONIO


Secondo libro letto della cinquina de Il Premio Strega. Un romanzo emozionante, scorrevole che ti tiene attaccato alle pagine. Riprende un fatto di cronaca realmente accaduto. Ho ritrovato lo stile de L'Arminuta, altro libro che ho amato moltissimo.

"La natura è bella per i ricchi, non se devi lavorare come uno schiavo".


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venerdì 12 luglio 2024

EX LIBRIS


Un ex libris (abbreviazione del latino "ex libris meis", "dai miei libri") è un'etichetta, solitamente ornata di un motto e di uno stemma (o altra rappresentazione grafica), che si applica su un libro per indicarne il proprietario.
 
Ragguardevole rimane la raccolta del British Museum con circa centomila esemplari, mentre a Milano è famosa la collezione di Achille Bertarelli, custodita nei musei del Castello Sforzesco.
Da menzionare è anche la collezione di Mario de Filippis di Arezzo, con 130 000 pezzi (di cui oltre 13 000 a suo nome) realizzati da artisti di tutto il mondo con ogni tecnica conosciuta. È stato presente per molti anni nel Guinness dei primati.



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lunedì 8 luglio 2024

LA MEDIOCRAZIA


Cari amici,
in questi giorni di riposo e svago sto leggendo molto. Vi consiglio questo saggio di Deneault su un tema a me molto caro: la mediocrazia. Ovvero, il dominio dei mediocri.
 
Cosa deve fare un mediocre per salire al comando, semplice salutare opportunamente le persone giuste. Non serve altro. Non va fatto nient’altro. Forse, aggiungo se donna, succhiarlo alla persona giusta, ma anche se uomo, dipende infatti molto dai gusti personali.
 
La principale competenza di un mediocre? Riconoscere un altro mediocre. Insieme organizzeranno scambi di favori per rendere potente un clan destinato a crescere, perché i mediocri fanno presto ad attirare i loro simili. L’importante non è tanto evitare la stupidità, quanto agghindarla con i simboli e i simulacri del potere. Si tratta di banalità incolore, e la mediocrazia è di conseguenza tale stato medio innalzato al rango di autorità.

I mediocri sono soprattutto esseri vili che se la cavano egregiamente grazie alla conoscenza degli intrighi e dei pettegolezzi in uso tra i potenti. La mediocrazia designa dunque un ordine mediocre innalzato a modello.



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DAL BELLO AL BRUTTO: UN'ANALISI FATTUALE


Cari amici,
come siamo passati dall’esaltazione estetica in ogni forma alla bruttura diffusa e malata? Sicuramente qualcuno ha interpretato male Le Corbusier ma questo non basta a spiegare tanto squallore. La spiegazione è più fine e purtroppo dolorosa.

Il boom economico del dopoguerra ha comportato l’impiego dei ceti medio/bassi, prima addetti alla lavorazione delle terre agli ordini di baroni e signori, nelle fabbriche e a questo è conseguito, di fatto, l’abbandonato del senso estetico delle cose. Le classi contadine e operaie tremendamente incolte hanno, infatti, imposto una nuova forma estetica: quella minimalista, quella del brutto, dell’osceno. Gli operai rinchiusi in grigie e minimali fabbriche per 10/12 ore al giorno non potevano tollerare più il bello e lo sfarzo delle case dei signori, dei ceti agiati e quello delle chiese. Non dovevano notare alcuna differenza tra la fabbrica, le loro case minimali, spoglie, oscene e grigie e quelle dei signori o delle chiese sfarzose.

Si è così deciso, in concerto con i governi dell’epoca e con riforme discutibili, di omologare ogni cosa al grigiore della fabbrica. Così le chiese sono state spogliate delle ricche decorazioni diventano loculi in cemento grezzo, grigio e lugubri (anni ’70 e ’90). Sono spariti gli affreschi, le stoffe, è scomparso il bello estetico diffuso. Le case signorili sono state sostituite da palazzine mal rifinite e per lo più mai terminate, il mattone forato a poco prezzo era alla portata di tutti. I nuovi arricchiti dovevano dimostrare di possedere edificando piani su piani che, di fatto, sono tutt’oggi incompleti.

Le vecchie classi agiate e dirigenti sono state ora sostituiti dai nuovi ricchi, da zappatori arricchiti, da villani che intanto avevano fatto laureare i figli, per acquisire prestigio e posizione sociale, ma restando e mostrandosi pur sempre zotici, rozzi e cafoni diffondendo come un olezzo disgustoso il loro senso del brutto e contaminando, di fatto, ogni cosa.

Aggiornamento: articolo apparso su Cultura e Identità






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sabato 6 luglio 2024

NINNANANNA NINNA OH


ninnananna ninna oh
'mma ‘cantava mé ‘mmamma,
‘ca ‘cantava ‘so ‘mmamma,

‘e ‘mma rricordo ‘a ‘me nonna
‘ca filava la ‘magghija
‘nta casa ‘i Bucali
fatta ‘i ‘stanzzi e ‘stanzzuni

‘mma ‘schiantava la ‘notti
quandu ‘calavu lu ‘scuru
vidiva li ‘mmostri ‘mmucciati
‘intra lu ‘sstudiu

‘ora ‘ssu ‘ppatri e ‘me ‘figghiju
du ‘scuru sì ‘sschianta
ma ‘eu ‘u ‘ssicuru:
“‘nto ‘scuru non ddavi mal’animi,
‘nta ‘sschiatari di vivi
‘ca ‘su ‘cchiddi ‘ca ‘fannu li danni”.


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venerdì 5 luglio 2024

PELLARO: IMPOSSIBILE VIVERE


Cari amici,

si fa fatica a continuare a vivere a Pellaro, un quartiere nel pieno degrado e immerso nello squallore, nella bruttura. Nel totale menefreghismo delle istituzioni e dell’incuria degli abitanti, si sopravvive annaspando, di fatto, nel guano. Sopravviviamo senza alcun servizio di base: ovunque è sporco. Certo, è ovvio che non venga pulito, è ovvio che non esistono, di fatto, cestini per la raccolta, ma è altrettanto ovvio che i cittadini sono davvero sporchi e sono i principali responsabili. Non hanno la minima cura di nulla che sia ad un cm fuori le proprie mura e onestamente credo neanche delle loro case, visto come si accontentano di vivere.

Ho difficoltà ad uscire, non interagisco quasi con nessuno. I marciapiedi, oltre che lerci (credo non siano mai stati lavati negli ultimi 50 anni) sono dissestati, sconnessi e pericolosi. Mancano le rampe di facilitazione per disabili e passeggini. Sono stretti e per lo più occupati da: autovetture in improbabile sosta con l’avantreno allocato ad ostacolare il transito per 50 dei 40cm del marciapiede; cassette e cassoni della frutta sono ovunque. I fruttaioli sono i veri padroni di Pellaro, a loro tutto è concesso.

La piazza è un rigurgito di tra il brutto e l’osceno. Una distesa di pietra grigia (ma chi la doveva vendere tutta questa squallida pietra?) in pendenza. Le aiuole, che un Renzo Piano autoctono ha riempito di brecciolino, non hanno il cordolo come risultato il pietrisco si spande ovunque. È difficile anche solo camminare, figuriamoci correre e giocare. La zona lato mare è di fatto ancora peggio. Uno scivolo è allocato sulla pietra (sempre la stessa) cosicché se mai un bimbo dovesse cadere non oso immaginarne il risultato. Le altalene sono state distrutte.

Manca totalmente il verde. I pochi alberelli, mai curati, che insistevano nelle traverse sono stati divelti e abbattuti per interessi personali (fra tutte la trav Gatto) dove, per facilitare il parcheggio delle autovetture, sono state ricoperte di cemento anche le aiuole. Non esistono panchine e luoghi di aggregazione. Non esiste un luogo della cultura. La mancanza degli alberi fa sì che si raggiungano temperature inimmaginabili. C’è terra e polvere ovunque.

Questo solo nei 150m della via principale, poi c’è la via marina e le spiagge che non sono meritevoli neanche di commento. La passeggiata è di fatto trasformata in un cacatoio per cani, le palme hanno la corona talmente bassa che è difficile il transito. Le spiagge sono inservibili a causa degli enormi ratti che vi abitano. Ci sono scarafaggi ovunque. L’area gioco di fatto è già inservibile, il ghiaietto è sparso ovunque, la spazzatura è ovunque e manca la copertura verde che potrebbe portare un po’ di frescura.

Punta Pellaro è, come ogni anno, ostaggio dei “signori” della vela. Loro sono come i fruttaioli: tutto è concesso. Sfrecciano con vele e corde tese a pochi cm da neonati ed anziani. Irrispettosi di persone e ambiente. Di fatto hanno distrutto le aree di nidificazione del fratino e stanno contribuendo alla distruzione delle stazioni di giglio di mare. Bestemmiano, imprecano e sghignazzano. Se questi sono i “turisti” che restassero a casa propria.

Le aree limitrofe a Pellaro “centro” sono ancora peggio.

Ma la cosa peggiore di tutto, che davvero faccio fatica a comprendere, sono gli amministratori comunali (eletti a Pellaro) che in odore di prossime elezioni cominciano a farsi vedere, passeggiano, si intrattengono. Sarei proprio curioso di conoscerne i discorsi e le scuse avanzate, perché sono sicuro ne abbiamo dopo 10 anni di non-governo della città.

Li vorrei interrogare e vorrei che mi aiutassero a spiegare, a mio figlio di tre anni, che non è questo il modo in cui si vive e si dovrebbe vivere. Che merita, come ogni bambino, il bello, gli alberi, una spiaggia pulita, marciapiedi e strade sicure, luoghi di aggregazione e cultura, luoghi di gioco. Gli si dovrebbe spiegare (anche a loro) che le cose non devono essere fatte per fare ma devono essere studiare e portare un beneficio collettivo. Loro dovrebbero spiegarglielo perché io sono incapace di farlo, non trovo scuse e giustificazioni perché un bambino debba crescere in mezzo a tutto questo schifo. Nessuno lo merita, figuriamoci dei bambini.

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lettera pubblicata su: StrettoWeb il 06 luglio 2024


LA SOCIETÀ DELLA STANCHEZZA DI BYUNG-CHUL HAN


Cari amici,
vi invito a leggere questo saggio di Byung-Chul Han, attualmente uno tra i maggiori filosofi viventi, dove viene affrontato il tema dell'animal laborans e di come la nostra società ci abbia tradito e di fatto schiavizzato attraverso il lavoro.

La società moderna annienta, in quanto società del lavoro, ogni possibilità di azione, poiché degrada l’uomo ad animal laborans.
L’uomo non è nato per il lavoro. Chi lavora non è libero. Per Aristotele, l’uomo libero è qualcuno che è indipendente dai bisogni della vita e dalle sue costrizioni. A sua disposizione ha tre forme di vita: in primo luogo, la vita che si rivolge al piacere delle cose belle; in secondo luogo, la vita che realizza bei gesti nella polis; infine, la vita contemplativa, che – mediante l’indagine su ciò che è eterno – si mantiene nel regno della bellezza perpetua. Realmente liberi sono, perciò, i poeti, i politici e i filosofi.

Per mancanza di calma la nostra civiltà sbocca in una nuova barbarie. In nessun’epoca si attribuí maggior valore agli attivi, cioè ai senza riposo.

Pertanto, amici, vivete.

HIC ET NUNC


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mercoledì 3 luglio 2024

DEMETRA E I 'SEGRETI' DI PULCINELLA


Demetra è la quercia più vecchia d'Italia, forse del mondo (secondo lo studio Piovesan et al. che trovate qui: 
-> https://esajournals.onlinelibrary.wiley.com/.../ecy.3179 ) e si trova in Aspromonte orientale.

La prestigiosa rivista Ecology nel numero del dicembre 2020 gli dedicò la copertina 

Tra l'altro la foto di copertina, pubblicata su Ecology, riprendeva il Rovere da un'angolazione inedita (mai pubblicata prima) con sullo sfondo alcune cime facilmente riconoscibili. 
Inoltre, qui è presente un video del TgR che inquadra bene il territorio -> https://www.facebook.com/watch/?v=395039938588503

Insomma, tutti dati facilmente disponibili in rete.


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LA SALVEZZA DEL BELLO DI BYUNG-CHUL HAN


Cari amici,
solo la bellezza salva.
Ricordate che quando morirete puzzerete come tutti gli altri ma almeno cercate di non farlo in vita. Cercate, anche se vi viene difficile, di non fare nauseare le persone con la vostra presenza.
Personalmente allo stato attuale consumo molte travelgum.

Leggete questo bel saggio di Byung-Chul Han uno dei maggiori filosofi viventi.


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L'AMORE DA VECCHIA DI VIVIAN LAMARQUE


A vacanza conclusa dal treno vedere
chi ancora sulla spiaggia gioca si bagna
la loro vacanza non è ancora finita:
sarà così sarà così
lasciare la vita?

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Leggete questo libro, vi farà bene al cuore.



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lunedì 1 luglio 2024

I MALAVOGLIA


In fondo, la maggior parte di quelli che dicono "l'ho letto", di fatto, ha letto alcuni passi tratti dalle antologie scolastiche.
Pochi, forse durante le vacanze estive, hanno letto davvero Verga.
Io l'ho letto adesso.
Questa è la drammatica storia di una famiglia che si autodistrugge per inseguire denaro e possesso. Storia assolutamente attuale.
Alcuni passi sono molto commoventi.
Mi rammarico di non averlo letto prima ma ogni lettura, ogni libro, ha il proprio momento.


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'I MURIDDA


‘mu rricordu ‘a mme ppatri
‘cca camicia e ‘nu ccappeddu
e ‘eu e mme frati ‘picciriddi,
‘ca ‘me ppatri ‘ca ‘sstati
‘ndi ppurtava ‘mi ccugghiumu
li ‘mmureddi.

Punta Pedduru era ‘cchina ‘i ruvetti.
‘Eu e me ffrati, piddiricci,
‘stavamu ‘ttenti non mi ‘ndi pungimu.

‘stu ricordu ‘mu portu ‘cu mmia,
‘nto me ‘ccori pur’ora ‘ca su ‘ppatri,
e mi parri ‘ajieri
‘anveci ‘fuijù già metà
‘da vita ‘mejia;

ora ‘ca ‘mbriscia ‘ppatri
‘eu vogghju ‘ca ‘me ‘figghji
‘apoi s’imparanu cavi ‘ccaccaccosa
‘megghiu ‘ddi li ‘ssordi e ‘ddi la fama,

‘esti ‘lu ‘tempu di ‘mmuridda
e ‘lu ‘tempu ‘mi s’ama,
e se ‘ssu ‘ffurbi ‘mi ‘capisciunu
c’amfundu ‘lu ‘tempu è ‘tutt’tundu.


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