siete i miei giorni pieni di vita,
quella goccia di rugiada che stilla
la teda che nella buia notte brilla;
siete tutto oggi e il domani [che verrà]
quel moccolo che alla fine scivola denso
siete il mio oblio e siete il mio senso;
siete l’edicola a cui si segna in mezzo alla via,
il sorriso e l’abbraccio nei giorni più tristi
l’immensa fortuna che mi è data nell’avervi per figli.

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