A breve, a Pellaro, una traversa sarà intitolata ad un poeta. Direi finalmente se non fosse che Alfonso Gatto nulla ha a che vedere con Pellaro: nato e morto lontano delle coste del bergamotto. L’intellighenzia reggina (se tale può essere definita) meglio non ha saputo partorire: un poeta salernitano “comunista” a cui dedicare una traversa. Totalmente fuori contesto. Mi domando perché non scegliere tra: Nicola Giunta, Vincenzo Zucchi, Vincenzo Spinoso, Vittorio Butera e una pletora di altri poeti tutti reggini e che hanno dato lustro alla calabresità. Questa scelta è l’ennesima violenza dopo il taglio abusivo degli alberelli, la rimozione dei sostegni stessi e la cementificazione delle aiuolette da parte di piccoli ras di quartiere.
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lunedì 29 novembre 2021
lunedì 25 ottobre 2021
Monumento 38° parallelo
In loc. Bocale sorge un cippo marmoreo, eretto nel 1987, nel punto esatto in cui il 38° parallelo incontra la statale 106. Il monumento è costituito da un basamento a tronco di piramide che reca 6 medaglioni rappresentanti le 6 città poste sullo stesso parallelo: Reggio Calabria, Seul, San Francisco, Atene, Cordova, Smirne.
Il basamento è sovrastato da un monoblocco in marmo di Carrara recante sul retro l'iscrizione:
«Questo dono marmoreo
Frammento ed emblema della terra Apuana
Nell'abbraccio di Reggio Calabria, Atene, Smirne,
Seul, San Francisco, Cordova
Città tutte poste su questo parallelo 38º
Auspica
Orizzonti di pace
Nell'operare della cultura»
Il monumento vuole celebrare un ideale legame di pace, collaborazione e cultura fra tutte le città che giacciono sul 38º parallelo.
Purtroppo, data la scarsissima manutenzione, nonostante dal 2017 l'amministrazione comunale di Reggio Calabria si fosse impegnata in tal senso, il monumento versa in condizioni pietose: 3 medaglioni risultano staccati dal basamento e di questi 2 risultano completamente distrutti.
A questo link un post di Natale Cutrupi che ci mostra com'era attraverso le foto dell'epoca: https://www.facebook.com/groups/bruno.amaddeo/posts/10159545543096950
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fonti:
sabato 23 ottobre 2021
MULINI DI SAN GIOVANNI, PELLARO
Pellaro, San Giovanni.
Oggi abbiamo camminato lungo il torrente Marulla in loc. Quattronari dove sono presenti diversi mulini, oramai in disuso, risalenti al secolo scorso. L'acqua era portata da loc. Pantano attraverso un sistema di acquedotti ancora visibile in alcuni tratti.
SENZA TITOLO
la mattina vi guardo
ed è uno strano miraggio
lui appoggiato a te
o forse tu appoggiata a lui?
ed è uno strano miraggio
lui appoggiato a te
o forse tu appoggiata a lui?
non so come fosse prima
di questa malia,
di questi sorrisi,
dei tuoi radi capelli.
dei tuoi occhi
dove spengo il mondo,
del tempo che scorre
e che adesso con te
mi sembra poco, troppo finito.
e attendo il risveglio
del mio germoglio,
attendo impaziente
in questo tempo beffardo
che si dilata o restringe
maledetto e infingardo.
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Pellaro, 20 ottobre 2021
martedì 19 ottobre 2021
Casematte e Tobruk
Tra Pellàro, Bocale e Lazzaro sono presenti diverse Casematte con bunker e postazioni Tobruk, fortificazioni difensive edificate durante l’ultimo conflitto mondiale. La più grande è visibile adiacente all’attuale cimitero di Bocale (batteria CONTEDUCA) loc. Testa di Cane. Vandalizzate, semidistrutte, ricolme di rifiuti, trasformate in ricovero per animali e inglobate (abusivamente) all’interno di proprietà private rappresentano l’ultimo testimone del più grande orrore del secolo. Consiglio di visitarle prima che vengano demolite dai nuovi Neroni della cultura. La ristrutturazione e la riqualificazione ‘a futura memoria’ sarebbe ancora attuabile ma dubito si riesca a trovare la volontà di farlo.
Loc. zona sotto ex-Coca Cola |
Loc. Lazzaro |
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domenica 17 ottobre 2021
CHIESETTA DI SAN FRANCESCO LOC. QUATTRONARI
In loc. Quattronari è presente, già segnalata su IGM 25.000, una piccola chiesetta intitolata a San Francesco databile al XIX/XX secolo. Dopo un poderoso incendio che ne distrusse il tetto, i muri laterali vennero abbattuti. Rimangono pochi ruderi tra cui i tre gradini in pietra dell'ingresso e l'abside. Sul pavimento (mal conservato e non identificabile nelle fattezze) sono presenti a destra e sinistra due tombe di: Leopoldo Surici Sirti e Domenico Surici Sirti. La lastra marmorea recante l'incisione di Domenico Surici Sirti reca un basso rilievo dove è riconoscibile una croce intrecciata ad un'edera (?) o ad un Arum (?). Le attuali proprietarie risultano essere le Suore Salesiane del Sacro Cuore. A detta di abitanti del luogo l'ingresso potrebbe essere pericoloso per il possibile cedimento del pavimento, particolare che fa ipotizzare che siano presenti delle cripte (?).
Ringrazio Pietro Minniti, Filippo Neri, Pietro Latella e Salvatore D'Aleo per le informazioni aggiuntive.
il post e le foto sono liberamente utilizzabili ma deve essere citata la fonte:
Blog - Congelati nel Tempo di Francesco D'Aleo
CHIESETTA DI SAN FRANCESCO LOC. QUATTRONARI
https://francescodaleo.blogspot.com/2021/10/cappella-gentilizia-loc-quattronari.html
venerdì 15 ottobre 2021
Edicola votiva San Cristoforo - Pentedattilo
L'affresco di San Cristoforo si trova in una nicchia alla base di un dito della ciclopica mano di Pentedattilo e presenta una leggera inclinazione verso il mare. Realizzato molto probabilmente nel XVIII secolo da autore ignoto.
SENZA TITOLO
che padre mai sarò
per te figlio mio?
sarò croco selvatico
o campo fiorito?
e tu che figlio sarai
mai per me?
sarai passero stanziale
o rondone viaggiatore?
ma adesso che sei al di là
del mio pensiero, io ti stringo
nelle braccia questa sera
tra la fiamma fioca
e i moccoli di una candela.
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Pellaro, 14.10.2021
MONUMENTO AI CADUTI - PELLARO
Il monumento di un'altezza all'incirca di 5m, presenta un alto basamento quadrangolare dal profilo modanato con uno scudo crociato sul prospetto frontale (che ricorda Pellaro comune) ed i nomi di quarantuno caduti della prima guerra mondiale incisi su una lastra apposta sul prospetto laterale destro; sulla sommità della base vi è la figura di un soldato in combattimento con una granata nella mano destra; dietro le sue gambe è visibile la ruota di un carro.
La lastra marmorea reca la scritta:
MORTI A CAUSA DELLA GUERRA
SOTTO TEN. ROMEO STEFANO MARIA FU LUIGI
CAP. CANDITO DEMETRIO FU GIOVANNI
CIPRIANI GIUSEPPE DI FILIPPO
GUARDIA F. PATRICO' FILIPPO FU FILOMENO
CAP.LE RAVENDA DEMETRIO DI BRUNO
SOLD. ALAMPI ANTONINO DI GIOVANNI
AMMENDOLA GIOVANNI SANTO DI SANTO
ARENA ANTONIO DI VINCENZO
BATTAGLIA DOMENICO DI VINCENZO
BRESSA ANTONIO FU PASQUALE
CACCAMO DEMETRIO DI FILIPPO
CACCAMO DOMENICO DI CONSOLATO
MARINAIO CAGNOLO CARLO DI GIOVANNI
SOLD. CALABRO' FRANCESCO DI FRANCESCO
CAMPOLO DOMENICO DI GIUSEPPE
CAMPOLO FILIPPO DI CONSOLATO
CAMPOLO MARCO DI DOMENICO
CANNIZZARO DEMETRIO FU DOMENICO
CAPOLA FILIPPO DI VINCENZO
CASERTA ANTONINO DI VINCENZO
CASERTA DEMETRIO DI PASQUALE
SOLD. DATTOLA ANTONINO FU FRANCESCO
GATTUSO GIUSEPPE
LABATE FRANCESCO DI PIETRO
LAGANA' GIOVANNI DI ANTONIO
LAGANA' GIOVANNI DI MATTEO
LAMMENDOLA VINCENZO FU LUCIANO
LATELLA ANTONINO FU SANTO
LATELLA GIOVANNI DI SANTO
LATELLA GIUSEPPE FU SAVERIO
MALLAMACI GENNARO DI VINCENZO
MARCIANO' LORENZO FU ANTONINO
MARRA GIUSEPPE DI PASQUALE
MEDURI DOMENICO DI FILIPPO
POLIMENO ANTONIO DI DOMENICO
RAVENDA FORTUNATO DI BRUNO
RIGGIO LIBERATO DI AGOSTINO
RIGOLINO FRANCESCO DI CONSOLATO
SICLARI CARMELO DI FORTUNATO
SICLARI STEFANO DI FANCESCO
TRIPODO DOMENICO DI ROCCO
SPISIDDA
tu si ‘a me ‘spisidda:
da' 'me 'brraci facisti focu,
‘nddumasti ‘i me ‘jiorna
comu deda ‘nta notti,
‘apoi ‘mbriscji ‘nto matinu
‘pighuljandu ‘a puddicinu.
---
Pellaro, 12.10.2021
VOI DONNE
le donne son diverse
e io l’ho visto da te
che nel dolore del parto
pensavi a me: a farmi trovare
dopo lo smonto la camera fresca
e il pranzo pronto;
nelle doglie del tuo travaglio
mentre il riso si mischiava
al pianto, ho visto la forza
che vi travolge, che si fa vita,
che diventa luce,
che m’abbagliato al primo vagito
che ha trasformato per sempre
il mio adesso in infinito.
____
Pellaro, 07.10.2021
IL PRIMO BAGNETTO
è il profumo
del tuo corpo piccino,
dei tuoi capelli raso
color mattoncino.
mi sorridi stasera:
è il primo bagnetto;
un velo di mestizia
mi scende sul petto:
l’acqua che corre
sul tuo capo piccino
sciacqua il profumo
del tuo primo mattino:
del tuo grigiore,
dei grumi di sangue,
di mamma che stremata
di gioia piange;
sciacqua per sempre
il profumo del tuo
primo vagito,
che ha inebriato
il mio cuore smarrito.
FIGLIO
sei tu la mia
migliore poesia,
quei miei versi mai
scritti che sbocciano
solo in te: Figlio.
ti guardo e sei vita:
ma come ho fatto
quando non eri?
com’era la mia vita
senza te? Figlio.
corre questo tempo
un po’ villano
ma adesso, con te, io so
di non essere stato invano.
domenica 12 settembre 2021
SU QUESTA SPIAGGIA
sei sdraiata sui trucioli
di questa spiaggia cittadina
e di colpo t’alzi e scalza
t’accosti alla risacca.
Non è violenza quella che fai:
delicatamente accarezzi
coi tuoi piedi l’onde,
che scivola su te
e la spuma biancheggia
tra le tue dita. Sono i giorni
settembrini, quando il sole
non t’infuoca ma t’accarezza.
E tu, toccandoti il ventre
prepari lui al mondo:
piccolo mio virgulto,
tralcio d’uva, nuovo germoglio.
sabato 11 settembre 2021
SEI PER ME: CARDO
tu sei per me
un fiore di cardo spinoso;
ti cammino in mezzo
e le mie ginocchia
sanguinano, ma basta
che mi fermi accanto
al tuo pistillo violetto
per risanarmi d’un colpo:
angoscia e gioia
nell’attimo che ti colgo.
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Pellaro, 10 settembre 2021
IN OSPEDALE
in ospedale la notte
è più buia:
attende un bagliore,
una luna soffusa.
nomi sconosciuti
capitombolano tra mani,
vite che scivolano
su vetusti binari.
Si sentono i passi
scalpitare veloci,
le barelle sferragliano
e ansimano le voci:
nessun sortilegio,
nessuna malia,
purtroppo, stanotte
la vita va via.
domenica 29 agosto 2021
A PROPOSITO DI ACATTI / AFRENI
Del crinale di Afréni/Acàtti non sembra -dalle prime foto- essere rimasto molto: perduti i magnifici esemplari di Pino calabro che da secoli caratterizzavano gli scoscesi pendii. Nel corso degli anni, ci sono tornato diverse volte, più come pellegrinaggi in un luogo per me sacro che per escursionismo; in quelle occasioni ho dedicato due liriche proprio ad Acàtti che fanno parte della silloge edita da Eretica Edizioni nel 2020. Ve le ripropongo certo che la (ri)nascita di questa regione così martoriata possa passare anche attraverso la poesia.
SENZA TITOLO
Si entra in punta di piedi
e si cammina in silenzio
il crinale è stretto
tra la Polis e la Valle Infernale
tra felci e ginestre che sfioriscono ad ogni tocco
e sembrano i petali nelle processioni
entriamo in punta di piedi
nella cattedrale di Dio
addobbata di vita e di mutevole colore
---
ACÀTTI AFRÉNI
spinge l’escursionista
le gambe dolenti
il sentiero è una pista
e le spalle roventi
guadagna il crinale
dopo l’erta salita
sovrasta la valle infernale
e si inebria di vita
è un paesaggio selvaggio
di antiche foreste
che la ginestra di maggio
come un abito le veste
---
da 'Le Liriche del Viandante', Eretica Edizioni (2020)
--
MUSEO DEL FASCISMO
La costituzione di un Museo del Fascismo si ripropone con cadenza regolare: fu Predappio nel 2016 e adesso è Roma. Di fatto esiste già un Museo del Fascismo (virtuale); infatti, basta andare sul sito del Ministero della Cultura e digitare all'interno del Catalogo Generale dei Beni Culturali proprio la parola "fascismo". Dunque, non è comprensibile l'opposizione ottusa dei piercoli ad una catarsi intellettuale nei riguardi di un periodo così complicato. L'opposizione talebana a un'area istituzionalizzata dove sia possibile ammirare l'arte, la poesia e letteratura del ventennio è oggi indispensabile, ma per capirlo è necessario levarsi le cispa dagli occhi e imparare a guardarsi intorno.
Genio del fascismo
SCULTURA, 1942 - 1942
Italo Orlando Griselli
1880/ 1958
Nudo maschile in piedi senza braccia
fonti:
ALLA GUARDIOLA
tra l’agave e il lentisco,
il ficodindia e l’olivastro,
sotto questo affaccio moresco
il mare spuma biancastro;
tu t’affacci e sottecchi
respirando questo salino,
con una mano accarezzi
il tuo scrigno, il tuo piccino;
e io che guardo da lontano
ho un improvviso ghiribizzo:
lo strano sogno di tenere in mano
il mio piccolo scugnizzo.
---
Villa Petrosa, Palmi
28 agosto 2021
martedì 29 giugno 2021
REGGIO SVERGINATA
violata e deturpata
da cataste di lerciume,
plastica, divani, mobili,
materassi, reti e vettovaglie;
percola sotto la calura
estiva e gronda come
sudore durante l’amplesso.
ma la città non gode, è una
vittima violata da orde di cafoni.
dalle Audi in seconda fila
dalle Porsche tirate a lucido,
perché il cafone villano
si possa specchiare, vengono
lanciate montagne di merda
lungo le vie, lungo i monti
lungo i mari. Maledetti!
è la merda dell’anima partorita
dall’anacultura plebea.
maledetti!
nessuna pace mai giunga
a voi lissencefali maledetti
governati da plebei assurti
a signori coevi dell’anacultura,
che per governare tra lustri
e mostrine concedono una città,
violata. Povero Ibico.
è stuprato nell’indifferenza
il sepolcro greco. la città infelice
inerme e indifesa, tra i
cazzi che violentano bambini!
che orrore e che terrore!
Reggio moribonda per le sevizie
lancia un rantolo di stupore,
e agonia. Reggio muore!
per colpa dell’incapacità al potere
fatta di cupidigia e arroganza,
Reggio muore sommersa del
pattume e della merda dell’anacultura.
lancia un rantolo di stupore,
e agonia. Reggio muore!
per colpa dell’incapacità al potere
fatta di cupidigia e arroganza,
Reggio muore sommersa del
pattume e della merda dell’anacultura.
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mercoledì 23 giugno 2021
MONASTERO DI SANT'ELIA VECCHIO
In data 22 giugno 2021 abbiamo visitato i ruderi del complesso monastico di Sant'Elia "vecchio" in località Corda, Curinga. Poco si conosce del monastero, probabilmente edificato dai monaci basiliani intorno all'anno 1000. Della stessa epoca è databile un immenso Platano orientale conosciuto come Platano di Vrisi, in località poco distante e facilmente raggiungibile attraverso un'agile percorso.
Questa la descrizione dal sito FAI:
"Il complesso architettonico comprende i resti del “Sancta Sanctorum”, un vano a pianta quadrata chiuso da una cupola in buono stato di conservazione; sono ancora visibili i resti della navata e dell’antico cenobio. Il monastero, prima Basiliano, passò ai Carmelitani nel 1632 ed essendo diventato eremo prima dell’arrivo dei carmelitani, si configura come un unicum per i resti della chiesa munita di una notevole abside sormontata da una cupola in pietra, con evidenti richiami all’architettura armena. Nell’interno dell’abside, alla base della cupola, esiste un fregio a carattere curvilineo. Più in basso, tra il quadrato e il cilindro si trova una fascia di blocchi di pietra arenaria scolpita con un bellissimo motivo “a treccia”, con nastro concavo a “bottone” convesso. Gli scavi del 1991 hanno permesso di individuare all’interno del complesso la cella del priore, il corridoio centrale e il cellare. Tra gli altri locali è venuta alla luce, al piano terra, la Cappella di S. Elia."
(https://www.fondoambiente.it/luoghi/monastero-si-sant-elia-vecchio)
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Foto: Francesco d'Aleo, 2021
martedì 22 giugno 2021
EDICOLE VOTIVE DI CALABRIA
Catalogo interattivo delle Edicole Votive di Calabria.
L'Edicola o Capitello o Nicchia o Rocchio è una struttura architettonica relativamente di piccole dimensioni, con la funzione pratica di ospitare e proteggere l'elemento di culto che vi è collocato.
https://www.google.com/maps/d/u/0/edit?mid=1wkZr0WC6oxlK0zCXUFJXI7WVAZKN6aYW&usp=sharing
È presente anche un gruppo Facebook interattivo dove è possibile segnalare le Edicolette e allegarvi una foto. Per essere inserite sulla mappa (con nome dell'autore e anno) è necessario che ad ogni foto sia allegato anche il rifermento geografico o screenshot della mappa.
In realtà è molto più semplice farlo anziché dirlo, basta infatti attivare la funzione "localizzazione" delle fotografie. Attivando questa funzione, ogni foto verrà geolocalizzata sulla mappa e sarà molto semplice ottenerne la corretta posizione o lo screenshot.
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Edicola votiva fine XX inizio XXI sec. - Loc. Tropea |
Edicola votiva SS19 delle Calabria, Loc. Molino |
Nicchia votiva in loc. Pizzo |
Edicola votiva con affresco di San Cristoforo - Pentedattilo |
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