domenica 26 febbraio 2023

SE FOSSE MIO FIGLIO


mio figlio ha il pigiama blu e bianco
con sul petto disegnato un cagnolino.
mia moglie gli mette sempre i pantaloni
dentro le calze così che non possa prendere freddo.
lo cambia appena si sporca e lo riempie di crema
per prevenire irritazioni e pieghette.
credo sia un’attenzione di tutte le madri.
e se fosse mio figlio sulla battigia?
se fosse lui tra le onde del mare?
forse lo vedrei ancora con il suo pigiama a righe,
ma non direbbe più guardando il cagnolino: “bau”.
e se fosse mio figlio con i piedi bagnati,
immobili, viola e fermi.
e se fosse mio figlio irritato dal sale, bruciato dal freddo
nemmeno la crema potrebbe proteggerlo.
e se fosse mio figlio a diventare spuma,
a essere rifiuto tra le persone
e rottame di legno alla deriva;
se fosse mio figlio…

---

mercoledì 22 febbraio 2023

TOTUCCIO


è l’ansia che mi coglie
a pensarmi solo con te:
e se piangi che farò?
se chiami “mamma”
cosa ti dirò?

ho paura del nostro tempo
del mio gestirti come meglio penso,
faccio ogni volta mille progetti,
ma in fondo non posso immaginare
ciò che ogni minuto con te non è mai uguale.

poi siamo insieme…
corri, parli e mi sorridi
e di colpo sparisce l’ansia e ogni paura.
Tu che mi sbirci di nascosto
e poi esplodi in un “papà”;

Tu che m’hai stravolto senza chiedere permesso,
Tu che sei la mia ragione, il cuore e il senso.

---

sabato 18 febbraio 2023

LA MANO ALLA BOCCA


Son passato sotto il gelsomino
ha i petali glabri e umidi,
li tocco e poi porto la mano alla bocca
e mi ubriaco di profumo malizioso,
mentre corre lontano il mio pensiero.
Stringo, adesso, quei calici nel mio pugno
e mi dolgo di tanto sentire
di ogni profumo che vibra,
nell’aria stagnante di questa vita.


NOI LAZZARONI


Ti sollecitano ad entrare nell’ingranaggio: non desideri che guadagnare, e la sera sei così esausto, che non hai voglia di sfogliare neanche il giornale. Insomma hanno scoperto il lato debole dell’ uomo che alla vista del guadagno profumato tralascia ogni altro valore. Davanti al danaro non c’è Dio che regga; non ci sono partiti e ideali.

Questo è il libro di Strati che mi è piaciuto meno. È difficile rimanere soddisfatti dopo Tibi e Tascia o Il selvaggio di Santa Venere. Rimane, tuttavia, un romanzo da leggere per capire le condizioni e i difficili rapporti di inizio secolo in Calabria. 

Strati è uno degli intellettuali più grandi del ‘900 troppo poco conosciuto e per nulla studiato. 

ps: ho letto su kindle ma per tutti i bei libri compro sempre il cartaceo.







LA NORMALITÀ BANALE


mentre scorre il mio tempo
mi sento normalmente banale;
tra i tuoi piedi e le mani
e l’espressione di quando dormi,
mi ritrovo in te ritrovandomi in me.

è così banale la normalità
alzarsi la mattina e andare a lavorare
scorrere il tempo perduto
nello spazio ristretto, chiuso
che sembra serrare anche il pensiero.

ma il pensiero corre, scorre
e va via. lontano.
è bello tornare la sera e riaverti
per rivederti corrermi incontro.
è banale essere felici. 



LE FACCE VIVE DEI MORTI


m’inquieta mentre passeggio
per Pellaro passare davanti
alle facce vive dei morti nei loro necrologi:
Filippo 46 anni, Edoardo 52 anni,
Anna 60 anni, Antonio 34 anni…

oramai muoiono solo i giovani;
e i canuti sferzati dalla tramontana
giocano a briscola nello stesso angolo.