I Bronzi non appartengono a Reggio, come nessuna opera d’arte appartiene ad un luogo. I Bronzi sono beni collettivi e dunque movibili. È indubbiamente una sciocchezza pensare che statue rimaste sott’acqua 2000 anni debbano, adesso, essere mantenute in un apposito microclima. Anche se questo fosse, sono sicuro che ci sono i mezzi per ricrearlo anche altrove.
Oltre il 60% dei reggini non ha mai messo piede al museo e mai visto le due statue. I riggitani si comportano nei confronti dei due guerrieri come fanno con ogni cosa: “non io, ma se tu lo fai allora non va bene”, manifestando un interesse solo per mero senso di possesso. La verità è che: non frega nulla al 90% dei cittadini, come non frega nulla che la città versi in condizioni pietose e vergognose. Questo dipende da due fattori: il 90% non capisce nemmeno di cosa di discute, il restante 10% è sempre contrario a tutto.
Apparirebbe anzi, logico e doveroso, spostare le numerose statue rinascimentali disperse in tutta la provincia, per di più in paesini popolati da una manciata di vecchietti. Spostarle in città, valorizzarle e farne un museo. Sono sicuro che i tanti amanti dell’arte (quanti di questi sono stati a Podargoni ad ammirare la Madonna del Bosco di Bonanno?) che in questi giorni pubblicano post a iosa, sarebbero felici di vederle.
MADONNA DEL BOSCO, RINALDO BONANNO XVI SEC. |
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