MIRELA STILLITANO




Mirela Stillitano è nata in Romania nel 1979, dopo qualche burrascosa peripezia e la caduta del regime nel suo Paese, ancora bambina si trasferisce in Italia. Dopo la Maturità Classica prosegue la sua formazione laureandosi in Giurisprudenza. Vive e lavora a Reggio Calabria, occupandosi di contabilità e management nella società di famiglia. Ha pubblicato nel maggio 2015 una silloge dal titolo “L’amore immaginato cantato alla luna” con Leonida Edizioni., altre poesie sono state invece inserite nelle Antologie dei concorsi letterari cui ha partecipato, vincendo numerosi premi. Collabora da molti anni con riviste, blog e siti letterari o di cultura generale, quali Helios Magazine, Amo i libri e Terzo pianeta. Amministra e modera numerosi gruppi social di lettura, arte e storia, in un confronto genuino di crescita personale e di scoperta. Diverse poesie sono state tradotte in spagnolo, francese e inglese. Ha scelto di non pubblicare più libri, ma di dedicarsi totalmente alla scrittura senza alcun vincolo editoriale, condividendo semplicemente con gli estimatori i testi.


Pantone

Presi da un gorgo prussiano
stretti nell'abbraccio elettrico
confusi nel chiaroscuro

più ipnotico dell'azzurro
potevamo noi salvare
la pelle scucita dalla carne?

Primavere nascenti nel grembo
più dolce dell'indaco sono io, sei tu,
spiumate ali blu del nebuloso salto.

Chimere nelle tazze di cobalto.
Abbiamo bevuto i sogni
senza versare mai il pianto.


Edelweiss nella Scuola di Atene

Mi costa cara la luce divergente
ma brilla come bomba che scocca
in bocca l'ultima ora impolverata
nelle scaglie oscure del mio dire.

Questo è il mio passare senza restare
coltivando la stella delle rocce legata
alle mie radici, fiorita tra l'idea e la ragione
nel bianco silenzio della Scuola di Atene.

Disperatamente amo il dito contro il cielo
e la mano salda sulla terra oltre
la rima antica che batte nel costato
versando dagli occhi il verbo salato.


Sezione aurea

Impossibile essere l'una e l'altra,
la bambina randagia, la ninfa saggia,
la ragazza cattiva e la femmina
in cattività - è un numero irrazionale

sfuggito alla selva dorata - la misura
di tutte le donne che sono stata.
Come se l'idea di me avesse in sé
dell'originale nient'altro che la copia.

È una moltitudine che mi espropria.


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[Tutti i diritti delle poesie riportate restano di esclusiva proprietà dell'autore dei testi. L'autore può essere contattato attraverso il proprio profilo: 
[Questo lavoro è concesso in licenza con CC BY-NC-ND 4.0. Per visualizzare una copia di questa licenza, visitare https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ ]

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