ROBERTA

cosa sono io senza di te?
brugo d’argille impermeabili
e bruciate dal sole.
ma tu, lo sai
cosa mi hai fatto diventare?
ginestra di maggio
e m’hai fatto fiorire,
m’hai dato coraggio.

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RAMO DI PRUNO

Il mostro che ho dentro
mi tiene sempre compagnia:
ha paura della mia felicità.

La sera poco prima di addormentarmi
mi tormenta: “vedrai che non dura”
“la felicità è solo fumo”;

e penso che non merito:
casa, famiglia, lavoro.
Che ho fatto?

Questo mostro attizza
nelle ore più morbide
per fare ancora più male:

ma io sono ramo di pruno,
troppo spinoso per essere arso.

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CINQUE LUGLIO

Nel paese dei tagli,
qualcuno ha piantato
una plumeria.
Il caule fragile è sorretto
da stecchi e fili.
È il cinque luglio
e i fiori bestemmiano
una lagna laica: s’infuocano.
La via del poeta
s’inebria, si infiamma, impazzisce:
il profumo è nell’aria salina
che lenta scivola dal mare.

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A CASA

a casa divento terra:
come un lombrico d’humus
smarrisco ogni pensiero.

mi muovo lento, m’allungo
e mi restringo e ogni angolo
diventa tana, nascondiglio.

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SPIAGGIA

a Punta Pellaro

oggi, la spiaggia
che m’ha visto bambino
ha conosciuto mio figlio.
rincorro i ricordi

e rivedo mio nonno,
la nonna è seduta all’ombra:
noi, cinque nipoti
tra la spuma e l'onda.

oggi, mio padre
con il viso imbiancato
fa conoscere il mare
a mio figlio;

io li guardo dall’ombra
è il tempo che scorre,
e così è tutta la vita
questa cosa che corre.

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