E' DIFFICILE DIRE
(su l'erranza Pilone - Scrisa - Aquile - Favazzina)
“È difficile dire con parole di figlio”, comincia così una delle più belle poesie di Pierpaolo Pasolini e io sono figlio in attesa di un figlio in questa domenica di maggio tra erti sterrati e dirute costruzioni. "E' difficile dire" con le parole quando con occhi d’infante m’affaccio da balconi naturali e mi sento precipitare sul mare blu, cobalto, turchino; volo con ali d’Adorno su forre e foreste e con coda di girino guizzo in pozze effimere che già domani non saranno più. "E' difficile dire" quando sospiro di fronte alla distica Scilla: mostruoso essere dalle sei teste e insieme meraviglioso borgo sdraiato tra su un tavolato roccioso che declina a mare. M’inebrio di questo tempo che fluido scorre pur restando immanente “ora”, in attesa che il domani divenga oggi.