violata e deturpata
da cataste di lerciume,
plastica, divani, mobili,
materassi, reti e vettovaglie;
percola sotto la calura
estiva e gronda come
sudore durante l’amplesso.
ma la città non gode, è una
vittima violata da orde di cafoni.
dalle Audi in seconda fila
dalle Porsche tirate a lucido,
perché il cafone villano
si possa specchiare, vengono
lanciate montagne di merda
lungo le vie, lungo i monti
lungo i mari. Maledetti!
è la merda dell’anima partorita
dall’anacultura plebea.
maledetti!
nessuna pace mai giunga
a voi lissencefali maledetti
governati da plebei assurti
a signori coevi dell’anacultura,
che per governare tra lustri
e mostrine concedono una città,
violata. Povero Ibico.
è stuprato nell’indifferenza
il sepolcro greco. la città infelice
inerme e indifesa, tra i
cazzi che violentano bambini!
lancia un rantolo di stupore,
e agonia. Reggio muore!
per colpa dell’incapacità al potere
fatta di cupidigia e arroganza,
Reggio muore sommersa del
pattume e della merda dell’anacultura.