Lungo i camminamenti in Aspromonte è possibile incontrare delle testimonianze della vita rurale dei pastori. Si tratta spesso di agglomerati di piccole costruzioni di cui molto spesso rimangono solo brani di muri. Spesso è possibile apprezzare l’utilizzo di ramaglia come copertura o per delimitare l’area.
Alcuni manufatti sono rettangolari o circolari e composti prevalentemente da muretti a secco, il cui utilizzo è facilmente intuibile: si trattava di piccole abitazioni utilizzate dai pastori nel periodo della tarda primavera-estate quando gli animali venivano condotti nei pascoli montani.
Per avere un quadro più esaustivo vi invito anche a leggere Il Selvaggio di Santa Venere, La Teda entrambi di Saverio Strati e Gente in Aspromonte di Corrado Alvaro.
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