Wunderkammer

Corni di unicorno, piante esotiche di terre lontane, strani uccelli, orologi di straordinaria precisione, opere d’arte. Sono solo alcuni degli oggetti esposti nei peculiari musei che sorsero nell’Europa del XVI e del XVII secolo. Si trattava di collezioni private di principi, aristocratici, ricchi borghesi o persone con inquietudini culturali che mettevano in mostra i propri pezzi rari in un’apposita sala della propria casa. In Italia questi spazi erano denominati “camere delle meraviglie” o “gabinetti delle curiosità”, ma spesso si utilizzava semplicemente il termine tedesco Wunderkammer. Trattandosi di collezioni private, si potevano visitare solo su invito del proprietario. 

L’organizzazione e l’arredamento della sala adibita all’esposizione degli oggetti erano molto studiati: il gabinetto delle curiosità non rispecchiava solo le aspirazioni politiche, intellettuali o professionali del proprietario, ma anche il suo status sociale ed economico. Era questo il caso dei collezionisti appartenenti alla famiglia reale o all’aristocrazia, nelle cui camere predominavano gli oggetti esotici, strani e difficili da trovare, che miravano a sorprendere il visitatore. Invece, i gabinetti degli umanisti, dei medici, dei farmacisti o dei filosofi erano più modesti e orientati all’attività scientifica: avevano, cioè, una spiccata finalità pratica. Queste collezioni si svilupparono a partire dalla curiosità per tutto quanto fosse insolito. Gli oggetti esposti erano classificati in due grandi categorie: le cose naturali – in latino naturalia –, ovvero tutti quegli animali, piante o minerali che si potevano trovare in natura; e le cose artificiali, artificialia, ossia le creazioni umane. Si manifestava così il desiderio dell’uomo rinascimentale di conoscere e organizzare la realtà di un mondo che ampliava costantemente i propri orizzonti.

Secondo la cultura del Rinascimento, l’osservazione empirica del mondo naturale è più importante delle discutibili informazioni provenienti dagli autori classici, come quelle presenti nella Naturalis historia di Plinio il Vecchio. Per questo motivo gli umanisti erano molto interessati ad acquisire per le loro camere degli esemplari di piante, animali o minerali, a partire dai quali creavano una tassonomia o una rudimentale classificazione delle diverse specie naturali. Ciò non gli impediva di interessarsi anche alle aberrazioni della natura, come i cervi con le corna deformi o le capre con due teste (fossero autentiche o false). Possedere una di queste stranezze accresceva il prestigio della propria camera delle meraviglie.

tratto da: https://www.storicang.it/a/musei-in-casa-le-camere-delle-meraviglie_14752


A partire dalla curiosità di realizzare e possedere anche io un "gabinetto delle meraviglie" ho iniziato ad allestire il mio museo privato. Qui di seguito qualche immagine (anche nel dettaglio) dei reperti posseduti. Si tratta principalmente di animali conservati in soluzione alcolica compresa tra il 50% e il 70% (rimando a questo link per le specifiche di preparazione degli esemplari). Sono presenti nella collezione numerosi reperti ossei appartenenti a diversi esemplari anche di grandi dimensioni. 


ATTENZIONE

Tutti gli animali presenti nelle collezioni sono stati trovati già morti. Nessun animale è stato ucciso.











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